DA PILASTRO A PUNTO DEBOLE: LE CAUSE DELLA CRISI DIFENSIVA VIOLA

05.01.2025 11:00 di  Jacopo Mannina  Twitter:    vedi letture
DA PILASTRO A PUNTO DEBOLE: LE CAUSE DELLA CRISI DIFENSIVA VIOLA
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Un vecchio detto recita: “Con gli attaccanti vinci le partite, ma con le difese vinci il campionato.” Proprio quella difesa che la Fiorentina, dalla partita contro il Bologna in poi, non è riuscita a sistemare, arrivando a perdere tre incontri su quattro (il quarto è stato pareggiato a soli tre minuti dalla fine). Eppure, la squadra di Palladino, prima di queste quattro sfortunate uscite dove ha incassato 2 gol in media ad incontro, era, pur con una partita in meno, la retroguardia meno battuta della Serie A. Il Napoli, invece, ieri ha dimostrato come ci si difende in maniera eccelsa, anche grazie a un intervento salva-risultato di Meret, pur avendo avuto la fortuna di trovarsi di fronte una Fiorentina incapace di essere cinica e concretizzare almeno una delle sue occasioni. Ma allora, a cosa è dovuta questa crisi difensiva viola?

LE CAUSE DELLA CRISI
Tra le principali cause, non si può non considerare la stanchezza della squadra, un problema che coinvolge tutto il gruppo. Giocano sempre gli stessi titolari, che stanno perdendo lucidità, mentre le riserve non sembrano all’altezza. Palladino aveva provato a dare freschezza inserendo Moreno, ma, dopo tante scelte azzeccate, questa decisione gli si è ritorta contro. Con un Pongracic che, da quando veste la maglia viola, appare come un oggetto misterioso, e un Valentini che rischia di diventarlo a causa di un lungo periodo di inattività e della necessità di adattamento, Palladino si trova a fare i conti con una rosa di titolari limitata e, soprattutto, stanca. In questo senso, il mercato sarà decisivo dopo la partenza di M. Quarta: Pablo Marí potrebbe essere il primo volto nuovo per rinforzare il reparto arretrato.

LA SFORTUNA GIOCA LA SUA PARTE
Un altro fattore da non sottovalutare è la sfortuna che sta colpendo la squadra di Palladino. Il Napoli, ad esempio, è la squadra che sta overperformando di più in Serie A. Contro la Fiorentina, ha mostrato cinismo approfittando del minimo errore avversario per segnare e sfruttando ingenuità come quella che porta al rigore trasformato da Lukaku. I numeri del match di ieri parlano chiaro: gli expected goals erano in assoluto equilibrio (1,12 per la Fiorentina contro 1,33 per il Napoli), un dato che suggerisce che il punteggio finale avrebbe potuto – e dovuto – essere più equilibrato, magari sull’1-1. Eppure, non è andata così: la sfortuna ha voltato le spalle alla Viola, proprio com’era stata decisiva in precedenti incontri, come quelli contro il Milan e il Genoa, dove però furono i guanti di De Gea a fare la differenza e permettere vittorie che, statisticamente, la Fiorentina non avrebbe meritato.

IL FUTURO
Non tutto è perduto. La squadra di Palladino sta attraversando un momento di scarsa lucidità e maggiore sfortuna, fattori che, uniti agli errori individuali, stanno complicando la situazione. Il tecnico viola sta cercando di aggrapparsi a una spinta emotiva per rimettere ordine in una situazione che rischia di diventare preoccupante. Il rischio principale, in questo momento, è che il gruppo si demoralizzi. Tuttavia, con gli aggiustamenti necessari e qualche innesto dal mercato, la Fiorentina può tornare a mostrare quella solidità che l’ha resa una delle migliori difese della Serie A fino a poco tempo fa.