GOSENS CONTRO CONCEIÇAO: TRA CULTURA DEL LAVORO E ASPETTATIVE MANTENUTE
Passato il Natale e le abbuffate in famiglia, è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia che avrà come scadenza le ore 18:00 di domenica 29 dicembre, giornata che i tifosi viola hanno cerchiato di rosso sul calendario già ad agosto e che concluderà il 2024 della Fiorentina. Quella sarà l'occasione per mettere davanti la squadra di Palladino e la Juventus, nell'affascinante cornice dell'Allianz Stadium di Torino. Tanti i duelli che promettono spettacolo: Vlahovic che si ritroverà in marcatura stretta due difensori spigolosi Comuzzo e Ranieri; Kean che non vedrà l'ora di poter danzare con il suo griddy anche in uno stadio che l'anno scorso non gli portò molto bene; Adli e Locatelli pronti a dettare le proprie geometrie in mezzo al campo. Tra le sfide nella sfida più interessanti però ci sarà sicuramente anche lo scontro a tutta velocità sulla corsia laterale tra Robin Gosens e Francisco Conceiçao.
Stagione da protagonisti - Dalla loro fascia passerà molto della sfida tra le due squadre, con i due che battaglieranno sì per raccogliere i tre punti ma che per nessuno dei due sarà una gara da 'prova del nove' da vivere con l'angoscia e la frenesia di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, dato che sia il terzino tedesco che l'esterno portoghese hanno già convinto a pieno le proprie squadre e tifoserie. Gosens ormai lo conosciamo bene, da quanto è arrivato negli ultimi giorni di mercato Palladino non lo ha praticamente mai tolto dal campo e per questo il suo riscatto potrebbe essere addirittura anticipato da Pradè e soci. Stessa sorte che, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe toccare al figlio d'arte, il quale in questi 4 mesi ha fatto ricredere anche i più scettici. "Chico" Conceicao è infatti arrivato dal Porto per 7 milioni e un pesante riscatto fissato a 30, ma gli sono bastate una manciata di partite per convincere Giunoli a versare la cifra pattuita nelle casse dei Dragões.
Cultura del lavoro - D'altra parte, come ammesso da loro stessi, sono entrambi due calciatori con una profonda cultura del lavoro e della fatica. Il percorso di Gosens nel calcio - come raccontato nello stesso all'interno della sua autobiografia - è stato piuttosto particolare, non a caso dopo essere stato scartato dal Borussia Dortmund ha iniziato la trafila nel Vitesse soltanto a 18 anni. Il calcio lo ha sempre vissuto come un qualcosa di irraggiungibile, e per questo si è sempre tenuto a portata di mano un 'piano B': prima un corso per diventare ufficiale di Polizia, poi la laurea in psicologia. E questa cultura del lavoro non lo ha mai abbandonato, nemmeno quando il calcio si è trasformato da sogno in realtà. "Quando sono diventato professionista - scrisse nell'aprile del 2023 su Linkedin quando era ancora un calciatore dell'Inter - c'era una cosa che ho evitato sopra ogni altra: attirare l'attenzione inutilmente. Non ho fatto domande quando ho iniziato. Ho fatto solo quello che mi è stato detto. Il mio motto era: meno domande faccio, meno mi faccio notare".
Anche per Conceicao il percorso di salita nell'Olimpo del calcio è stato piuttosto impervio e faticoso. E forse è uno dei rari casi in cui essere stato il figlio dell'allenatore della squadra più che aiutarlo lo ha penalizzato. Papà Sergio, infatti, ha sempre voluto respingere le accuse di favoritismi e qualche tempo fa, ad una tv portoghese, il fratello maggiore Rodrigo svelò una serie di metodi di allenamento piuttosto draconiani che il padre impartì a Francisco durante la Pandemia. L'esterno 2002, infatti, ha qualche problema di peso e per questo motivo, quando il Covid-19 impediva gli allenamenti e le partite, Sergio portava tutti i giorni il figlio a correre 15 km e quando aveva fame gli faceva bere molta acqua per saziarsi.
Insomma, quella tra Gosens e Conceicao promette di essere una sfida tra due che tutto ciò che hanno costruito (e costruiranno) nella propria carriera, se lo sono guadagnato con sudore e sacrifici.