LA MAGIA VIOLA E... L'ALCHIMISTA PALLADINO. I BIG DEL CALCIO LO ESALTANO
"Nello spogliatoio si è creata una magia". E' stato Raffaele Palladino a spiegare con queste parole una parte del grande exploit della Fiorentina ora al terzo posto in classifica. Ovviamente non va sottovalutato il lavoro tattico, la capacità di leggere le partite e la gestione degli uomini. Il gruppo però pare diventato un elemento trainante della Fiorentina e lo si vede dall'atteggiamento dei calciatori. Stanno bene insieme, si divertono, hanno il sorriso sulle labbra ma anche quella capacità di soffrire e sorreggersi l'uno con l'altro nelle difficoltà. I risultati naturalmente aiutano, ma l'impressione è che pure in questo ci sia lo zampino del tecnico. Ecco, qui si arriva anche all'alchimista... Palladino, per rifarsi a Paulo Coelho. Nel Medioevo l'alchimista si pensava che tramutasse il metallo in oro, in realtà in questo caso l'alchimista è colui che ha trovato questa straordinaria capacità di legare ancora meglio la squadra, cementandola: tutti i calciatori in ogni reparto sono uno complementare all'altro, formando quel gruppo compatto che sa andare oltre i problemi. C'è una frase che spiega quanto Palladino abbia fatto breccia tra i giocatori. Dodo, ormai uno dei leader della squadra, ha rivelato che a Firenze è arrivato "un grande allenatore. Parla sempre con noi in settimana ed è un tecnico che prima di tutto porta rispetto a tutti i giocatori, chi entra fa sempre la differenza". Ascoltare i calciatori e confrontarsi con loro è un aspetto non secondario, che per questa Fiorentina ha rappresentato evidentemente un elemento di svolta. Anche per questo è arrivato quel cambio di modulo e di passo che ha consentito ai viola di arrivare così in alto. Nel romanzo di Coelho l'alchimista è colui che insegna al protagonista a parlare al sole e al vento. Ancora naturalmente non ci si può spingere così in avanti perchè saremmo arditi e fuori luogo, ma l'alchimista è anche colui che indica la via per arrivare al tesoro. Un tesoro che per i viola può essere un gran piazzamento e/o un trofeo. In effetti gli altri messaggi che emergono dal libro e che sono sono accostabili alla Fiorentina di oggi sono chiari: credere in se stessi e seguire il sogno.
"E' la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante", dice Coelho. E da fresco ex calciatore, par di capire che Palladino sappia anche toccare le corde giuste nei colloqui con il gruppo, essendo sì esigente ma senza eccedere. Colpiscono poi gli attestati di stima di grandi allenatori. Fabio Capello ha sottolineato l'importanza dei risultati della Fiorentina, arrivati negli ultimi tempi anche in modo sporco. Prandelli ha evidenziato l'ottimo lavoro di Palladino mentre Eugenio Fascetti, tecnico di esperienza assoluta ha voluto specificare come l'allenatore viola si sia calato bene nella realtà di Firenze "dimostrando anche di non essere... manicheo. Ha capito che un certo tipo di gioco non andava bene e ha cambiato dimostrando intelligenza. Ora vedo una squadra solida. Se arrivasse in Champions sarebbe eccezionale". Molto interessante anche il punto di vista di Adelio Moro, acuto osservatore che da calciatore ha avuto tecnici del calibro di Helenio Herrera, Valcareggi, Mazzone e Radice e che è stato poi stretto collaboratore di Lucescu e di Mourinho all'Inter. "Palladino - ci ha detto - può essere l'allenatore del futuro. E' intelligente e sa leggere le partite. Ha saputo rilanciare vari giocatori e dimostra di saperci fare con i giovani. Per il percorso che sta facendo mi ricorda Simone Inzaghi che alla Lazio ha vinto i suoi bei trofei". Dovesse iniziare subito ad alzare una coppa a Firenze, entrerebbe immediatamente nella storia. E allora, che il sogno possa proseguire.