On Field Review Fiorentina, i perché delle mosse di Palladino e il low-profile dei dirigenti

On-Field Review è la rubrica di Firenzeviola.it che il giorno dopo le partite della Fiorentina analizza nel dettaglio gli episodi principali che hanno riguardato la squadra allenata da Palladino. A Napoli i viola raccolgono zero punti e un'altra sconfitta che compromette almeno parzialmente le speranze europee dopo una partita giocata male per circa un'ora prima del finale in cui la Fiorentina prova a reagire. Troppo poco per impensierire davvero la squadra partenopea che prosegue così la sua corsa alle posizioni di testa. Ma andiamo a vedere alcuni episodi della sfida del Maradona.
Le tre mosse "difensive" iniziali di Palladino
Nello scacchiere che la Fiorentina sceglie per affrontare il Napoli ci sono state alcune sorprese. In particolare l'esclusione di Gosens in favore di Parisi, scelta che ha sorpreso visto il grande momento di forma del tedesco. Ma l'ex Empoli, al pari di Ndour e Gudmundsson, è entrato in campo con una precisa motivazione tattica difensiva: i tre avrebbero dovuto svolgere un lavoro di copertura a uomo. Parisi su Politano, Ndour su McTominay e Gudmundsson su Lobotka. Un piano gara che ha pagato a fasi alterne, modificato nel secondo tempo quando sotto nel punteggio Palladino ha deciso di avanzare Cataldi nel pressing prima di operare i cambi che hanno cambiato lo spartito tattico.
La rabbia di Palladino per le perdite di tempo e Parisi raccattapalle
Nei concitati minuti finali al Maradona è successo un po' di tutto. Da Ranieri, Cataldi e Parisi che hanno seguito il finale di gara in piedi al fianco di Palladino e del suo staff (con il terzino che si è improvvisato raccattapalle per velocizzare le operazioni), fino alle proteste veementi con la squadra arbitrale per le perdite di tempo del Napoli. Una strategia che però non ha pagato perché prima del recupero la Fiorentina è andata un po' in confusione per qualche minuto e alla fine la squadra viola è riuscita a costruire ben poco per impensierire Meret. Ma Palladino, con soprattutto Citterio e Peluso, si sono davvero infuriati con il quarto uomo.
Il "maledetto" piede di Comuzzo
Il Napoli segna il primo gol per "colpa"... del piede di Comuzzo. Sì, perché nella rete che stappa la sfida del Maradona segnata da Lukaku, l'attaccante segna in tap-in (sfruttando un intervento di De Gea non perfetto) partendo da una posizione regolare solo grazie alla mossa che Comuzzo fa per provare ad intercettare il tiro di McTominay. Un riflesso quasi inevitabile ma beffardo per il giovane difensore viola che tiene così in gioco Lukaku e permette al Napoli di sbloccare una gara che comunque, viste le numerose conclusioni arrivate verso la porta di De Gea, si sarebbe probabilmente sbloccata in ogni caso.
Le dichiarazioni low-profile del post-partita
Chiudiamo con il post-partita gestito con il profilo basso da Palladino e dai dirigenti. Stavolta niente frecciate o messaggi alla piazza: la Fiorentina prova a compattarsi nonostante la sconfitta e una classifica che non sorride più, e anche se "chi non è al Viola Park non può capire l'unione d'intenti che c'è in società", come ripetuto ancora una volta da Ferrari nel pre-partita, si prova a fare cerchio attorno al tecnico nel mirino della critica dopo i recenti risultati.
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