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Passo falso Fiorentina: esperimenti falliti e poca cattiveria, così si perdono le occasioni in classifica

Passo falso Fiorentina: esperimenti falliti e poca cattiveria, così si perdono le occasioni in classificaFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
domenica 16 febbraio 2025, 16:30Copertina
di Luciana Magistrato

Se il buongiorno si vede dal mattino, il ciclo di sette gare -che deve dare la dimensione e fissare gli obiettivi della Fiorentina prima della pausa- non inizia certo nel migliore dei modi anche se è giusto restare positivi e pensare che sia solo stata una giornataccia, senza essere disfattisti.

Problema di approccio e squadra molle Guarda caso però le giornatacce arrivano sempre con le piccole (con l'Inter può starci). Mentre ancora resta un mistero come la Fiorentina abbia potuto perdere con il Monza infatti, la sconfitta con il Como (certo più accettabile per il gioco e la qualità espressi dalla squadra lariana anche alla luce di un mercato in cui ha pescato non bene ma benissimo, leggi Diao) conferma che la squadra viola sbaglia spesso approccio con quelle di minor valore, almeno guardando la classifica. Sono mancate infatti soprattutto la cattiveria e la voglia di sopraffare l'avversario lasciandosi invece imbrigliare da un Como carico. Precise le parole di Pradè: "Dobbiamo analizzare attentamente questo ko, oggi abbiamo giocato 7 minuti del primo tempo e basta. Poi hanno giocato solo loro" e di Pongracic: "E' mancata la cattiveria", a ribadire la brutta prestazione.

Esperimenti falliti In campo però si sono visti poco gioco e poca qualità nonostante giocassero i più talentuosi tra i disponibili, forse troppa grazia tutta insieme, verrebbe da dire visto che per l'inserimento dei nuovi ci vorrebbe più tempo e una base consolidata in cui farli esprimere prima di sperimentarli tutti insieme.  Se a Zaniolo non arriva un pallone, inutile metterlo centravanti, ruolo che non gradisce neanche più di tanto Se Fagioli deve ancora prendere le misure ai compagni inutile dargli compiti nuovi sulla trequarti. La speranza è che, come a inizio stagione, quando i meccanismi di una squadra così rinnovata si olieranno la Fiorentina torni ad essere bella e ruggente. Ma oggi Palladino avrebbe dovuto scegliere la via più semplice, alla luce dell'assenza del suo miglior giocatore. La Fiorentina è troppo Kean-dipendente? Era un rischio calcolato anche sul mercato, quando si è rinunciato ad un vice di ruolo per avere giocatori più duttili, e dunque il tecnico non avrebbe dovuto farsi cogliere impreparato alla sua assenza. Provare più soluzioni in pochi giorni ha aiutato solo a creare confusione.

Occasione persa La speranza come detto è che si sia trattato di un incidente di percorso e che il tempo aiuti la squadra a ritrovarsi bella. Ma resta un'occasione persa in classifica che chissà se il calendario offrirà ancora visto che era la prima di tre gare abbordabili prima di una serie di incontri contro le più forti. La Lazio intanto, che ieri ha strappato un pareggio al Napoli, rimane a quattro punti quando nella potenziale classifica sulla carta la distanza poteva e doveva essere di un solo punto oggi, vincendo con il Como. Con l'ulteriore aggravante che le inseguitrici hanno tutte vinto (Milan e Bologna si sono portate a un solo punto) e ora non rimane che sperare nell'Inter per non mandare in fuga la Juventus.