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Il tempo dell'equilibrio in campo e fuori. E intanto torna Kean, il vero insostituibile

Il tempo dell'equilibrio in campo e fuori. E intanto torna Kean, il vero insostituibileFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
mercoledì 19 febbraio 2025, 13:00Copertina
di Lorenzo Marucci

La sconfitta con il Como si è portata dietro strascichi pesanti. Polemiche, dubbi, interrogativi profondi che hanno riguardato tutti. La classifica resta comunque positiva anche se effettivamente quelle otto vittorie consecutive della prima parte della stagione facevano sognare grandi traguardi. Ma a distanza di tredici gare dal termine del campionato tutto è ancora possibile, a patto che la situazione torni ad essere serena, distesa e il vento possa girare a favore della Fiorentina. L'impressione è che adesso, dopo tante parole di dirigenti e tecnici che sono state interpretate da vari addetti ai lavori sia arrivato il momento di una coesione totale tra staff tecnico, squadra e società. Se occorre fare chiarezza nel chiuso dello spogliatoio è proprio questo il momento, per poi riprendere il cammino senza tentennamenti e senza equivoci. E' l'ora insomma della compattezza, della voglia di inseguire l'obiettivo tutti insieme, aiutandosi l'un con l'altro. Verrebbe da dire che è proprio il momento in cui fare ancor più gruppo, sostenendosi a vicenda.

Vincere a Verona - Certo, occorre ripartire subito, con una vittoria da ottenere immediatamente contro il Verona, scacciando crisi, ombre e voci. Per le riflessioni sul futuro ci sarà tempo. Adesso è l'ora di coltivare il traguardo almeno dell'Europa League, diventato un po' meno abbordabile dopo il ritorno di Milan e Bologna che devono ancora recuperare la loro partita. Verrebbe voglia di agitarsi e continuare a mangiarsi le mani per le partite perse malamente contro il Monza e l'Udinese (sì anche per quella contro il Como ma quel ko senza nulla togliere alla formazione di Fabregas sembra quasi una partita non giocata, troppo assente la Fiorentina), ma devono essere i giorni dell'equilibrio, cercando di comprendere che i nuovi cresceranno di condizione e avranno una maggiore intesa con i compagni.

L'ora di Kean - E poi c'è Moise che domenica contro il Verona potrà tornare al centro dell'attacco. E' lui - a maggior ragione adesso dopo  l'infortunio di Gudmundsson - il leader della Fiorentina e se è vero che non c'è un suo vero e proprio vice, viene comunque da dire che il Kean di quest'anno è unico e - fatte le debite proporzioni - assomiglia per rendimento e capacità di decidere al Batistuta della seconda metà degli anni Novanta viola. Segna in tutti i modi e poi sta assumendo anche il ruolo di guida. Lo si è capito anche dalla conferenza stampa di presentazione di Fagioli, quando il centrocampista raccontò: "Moise mi ha detto di comportarmi bene, qui si fanno le cose per bene". Equilibrio interno dunque ma necessario anche in campo. Dopo gli esperimenti e adattamenti di domenica scorsa in parte dettati anche dall'emergenza l'impressione è che adesso servano anche cose semplici pur di ripartire e trovare immediatamente i tre punti. Mai come stavolta saranno importnati i segnali che arirveranno dalla settimana degli allenamenti.