A Verona una nuova Fiorentina, ma quale? Le tre idee di Palladino
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Lo si era preventivato in occasione della sfida - poi rivelatasi fallimentare - col Como, quando tutto era stato frenato dall'assenza per squalifica di Moise Kean. Lo sarà davvero soltanto a Verona domenica prossima: il cambiamento portato dal mercato di gennaio arriverà al Bentegodi. Da lì dovrà cominciare una seconda stagione della Fiorentina: ora che tutti gli acquisti della finestra invernale (tranne l'acciaccato Pablo Marì, tornato comunque in gruppo) hanno debuttato, c'è da fare la nuova Fiorentina. Un cambiamento accelerato anche dal doppio crack comunicato ieri dal club: Albert Gudmundsson e Andrea Colpani, rispettivamente frattura a carico del passaggio sacro-coccige e trauma contusivo del collo del piede, seppur con tempi di recupero diversi saranno assenti domenica. Per questo, e per i risultati ondivaghi dell'ultimo periodo, Raffaele Palladino sta premendo in queste ore il tasto reset su quanto visto finora.
4-2-3-1
Ci sarà una nuova Fiorentina dicevamo, c'è solo da capire quali delle possibili versioni che ha in mente Palladino sarà. Di fronte al tecnico campano un universo di possibilità inesplorate, ridotte a tre tipologie di assetto. E quindi 4-2-3-1 classico, ritorno all'albero di Natale oppure ripresa dell'idea originale, ovvero quella di una Fiorentina con la difesa a tre. Anche in caso di scelta conservativa (quindi 4-2-3-1), cambierà molto: concentrandoci solo sull'immediato orizzonte, e quindi sull'incrocio di Verona, con la novità dell'innesto di Parisi a sinistra (Gosens è squalificato) e il ballottaggio Comuzzo-Ranieri, la difesa dovrebbe comunque non avere grossi scossoni. Poi c'è la mediana: in questo caso Fagioli scenderebbe di venti metri rispetto alla posizione da trequarti occupata (con scarso successo) contro il Como, con uno tra Cataldi e Adli al suo fianco; e sulla trequarti l'abbondanza non c'è più, con i forfait di Gud e Colpani che riducono i ballottaggi e consegnano la maglia da titolare a Folorunsho, Zaniolo e Beltran.
4-3-2-1
Perché mettere i propri calciatori in posizioni non naturali per loro? L'interrogativo che in tanti rivolgono a Palladino in queste ore. Per riportare tutto alla normalità ecco la soluzione dell'albero di Natale: stessa difesa, con Folorunsho nel ruolo di mezzala e Fagioli perno davanti alla difesa, con il ruolo di altra mezz'ala da contendersi tra Adli, Cataldi e Mandragora; i trequartisti, più decentrati, sarebbero Zaniolo, che partirebbe da destra, e Beltran, spostato sulla sinistra. In questo modo Fagioli verrebbe responsabilizzato nella costruzione, avendo anche più palloni giocabili. C'è però l'incognita sui suoi partner, o almeno uno, visto che né Adli né Cataldi o Mandragora sembrano avere le caratteristiche da mezzala box to box.
3-5-2
Nel cassettone di mister Palladino, forse un po' impolverato dal tempo, c'è ancora il faldone col piano originale. Una Fiorentina basata sulla difesa a tre, un 3-5-2- di monziana memoria che adesso, a maggior ragione per le alternative cospicue in difesa e le poche opzioni offensive potrebbe rappresentare il vestito tattico ideale. Il tridente arretrato permetterebbe anche a Comuzzo di riprendersi la maglia da titolare senza scalzare né Ranieri né Pongracic, con Dodo e Parisi (in attesa di Gosens, che tornerebbe nel ruolo in cui "ruppé la Serie A ai tempi dell'Atalanta) come esterni a tutto campo. Folo-Fagioli-Cataldi (o le solite alternative) in mezzo e davanti uno tra Zaniolo e Beltran dietro Kean. Tre giorni di tempo per Palladino e il suo staff per capire quale opzione sposare per il futuro.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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