TARE A RFV: "PALLADINO LASCI CHE SIA IL TEMPO A PARLARE. A ROMA PUÒ VINCERE. PRADÈ HA FATTO UN OTTIMO LAVORO"
In avvicinamento a Lazio-Fiorentina, ai microfoni di Radio FirenzeViola ha preso la parola Igli Tare, storica figura legata ai biancocelesti - prima da giocatore e poi per tanti anni da direttore sportivo -. Dal grande ex Danilo Cataldi a un giudizio su Raffaele Palladino e su questi giorni di difficoltà, l'ex uomo mercato di Lotito inizia prima però da una disamina sul match che attende l'Olimpico: “La Lazio arriva da favorita, anche perché attraversa un momento positivo. Ma la Fiorentina, anche se sta passando una fase difficile, ha le carte in regola per avere le pretese di andare all’Olimpico a fare risultato”.
La Fiorentina non vince da più di un mese. Si è dato una spiegazione?
“Parlo con esperienza e non darei mai valutazioni senza essere a conoscenza dei dettagli di un contesto. Ma comunque non è una questione di crisi, ci sono stati infortuni ed episodi come quello di Bove che incidono tanto. Solo chi lavora là dentro può dare un’opinione”.
Se dovesse giudicare l'annata della Fiorentina fin qui, cosa direbbe?
“È una stagione positiva. La Fiorentina è la quarta miglior difesa del campionato, ha messo dietro squadre come il Milan, la Roma, bella classifica... diciamo che è un periodo no che ogni squadra attraversa durante la stagione. L’importante è come ne uscirà, ma la stagione è più che positiva”.
Da direttore sportivo, al giro di boa del campionato: che lavoro è stato fatto da Pradè in estate?
“Abbastanza buono, ottimo direi. In Europa stanno ripetendo le stagioni precedenti, la squadra è patito un cambiamento totale con tante cessioni e nuovi arrivi, compreso l’allenatore. Quando c’è un gruppo nuovo come questo, ci sono dei momenti di assestamento. Questo è uno di quelli e fa parte di questa crisi, ma il lavoro svolto da Pradè è sotto gli occhi di tutti. È stato ottimo”.
Ha lavorato per anni con Danilo Cataldi. Come ha preso il suo passaggio a Firenze, dopo una vita alla Lazio?
"Fa parte del calcio. Ci sono dinamiche a cui uno non vorrebbe mai andare incontro. Per lui è andata così, so quanto Danilo tenga alla Lazio, a quanto sia legato alla società, ci ha passato tanti momenti belli. Ma il passaggio è stato in una squadra come la Fiorentina, che ha una storia altrettanto importante. Ha portato esperienza ma soprattutto leadership nel gruppo, alla Lazio è stato anche capitano per diverse partite. È stato un buon acquisto”.
E di questa Fiorentina, qual è stato il punto di svolta?
“Il cambiamento dalla difesa a tre a quella a quattro, proprio nella gara d’andata, è stata la chiave per i risultati. Poi tra infortuni e giocatori che hanno smarrito la forma, ci sta un periodo così. Ma a metà stagione l’importante è avere essere padrone del proprio destino, la Fiorentina è ancora in corsa in campionato e in Conference”.
È stato un periodo in cui si è parlato anche di possibile esonero di Palladino. Lei cosa ne pensa?
“Sono circostanze che fanno parte del nostro mestiere. Lui deve concentrarsi solo sulla partita, sul risultato. Il resto sono tutte chiacchiere, lui è ancora l’allenatore e deve cercare di fare il meglio per la squadra. Abbiamo avuto tanti esempi, nel passato, di tecnici che erano stati dati per morti e poi hanno fatto una carriera splendida. È parte di questo mestiere l’essere messo in discussione, soprattutto quando alleni in un club di grandi ambizioni come la Fiorentina”.
Pensa che sia però ingeneroso, anche solo aver parlato di possibile esonero?
“Io su queste cose lascio sempre che sia il tempo a parlare. Non c’è bisogno di aggiungere altro, in questi momenti uno deve pensare solo al lavoro, il resto è tutto da vedere. Ma Palladino è un tecnico giovane, ha fatto un buon lavoro e può crescere ancora tanto”.