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Viola no limits, 4 fattori che rendono la Fiorentina tra le squadre più in forma del momento

Viola no limits, 4 fattori che rendono la Fiorentina tra le squadre più in forma del momentoFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Ieri alle 00:00Copertina
di Tommaso Loreto

Otto partite di campionato, due di Conference League cui farne seguire possibilmente altre tre. A poco meno di due mesi dalla fine della stagione la Fiorentina si è totalmente rilanciata su tutti i fronti: quello di un campionato dove la classifica si va accorciando nella sua zona europea, e quello di una competizione come la Conference dove i viola hanno tutto per ambire ad accedere, come minimo, alle semifinali. Il gruppo di Palladino pare essersi lasciato alle spalle il periodo peggiore e anzi oggi sembra esser uscito ancora più forte dalle difficoltà, segno che la crescita ha riguardato i singoli ma pure il tecnico, oggi meno incline a sperimentare e certamente più consapevole del valore della propria rosa. Di fatto oggi fa benissimo l’allenatore a non porre limiti al proprio gruppo, anche in termini di ambizioni e traguardi, perché la fiducia attuale regge su almeno quattro aspetti.

Rendimento interno da altissima classifica
Con il successo di domenica Palladino ha toccato quota 100 panchine in serie A, ma soprattutto ha rotto il tabù delle vittorie al cospetto di Gasperini. Dopo quelle su Milan, Inter, Juventus, Roma e Lazio la vittoria sull’Atalanta conferma il trend positivo del momento, lo stesso che vede i viola a +5 sui punti collezionati lo scorso anno seppure le concorrenti stiano correndo più veloci (oggi la Fiorentina è indietro di una posizione rispetto all’anno scorso). E’ soprattutto in casa che i viola hanno costruito 33 dei 51 punti attualmente in classifica, e non a caso sono terzi dietro solo a Inter e Napoli in questa particolare graduatoria.

Rosa profonda e alternative all’altezza
Di certo con le ultime vittorie, tre consecutive al Franchi contro Lecce, Juventus e Atalanta, l’allenatore ha allentato un bel po’ di pressione, fosse solo per la tesi condivisa sul valore di una rosa superiore a quelle affidate ai suoi predecessori. A confermarlo le alternative viste in panchina domenica al Franchi. Da Comuzzo a Folorunsho, da Adli a Beltran fino a Zaniolo, oggi Palladino può contare su un gruppo qualitativamente ampio e contando pure gli impegni europei trattasi di vero e proprio valore aggiunto.

Condizione fisica in crescita
In più rispetto ai primi due mesi dell’anno la Fiorentina di oggi sembra tornata a correre di più e meglio. Lo testimoniano i secondi tempi disputati di recente, nei quali invece dei cali preoccupanti vissuti tra gennaio e febbraio (o a marzo almeno in ambito europeo come avvenne ad Atene) si è vista una squadra in grado di mettere in cassaforte quanto fatto nella prima frazione di gioco. Se qualche dubbio aveva riguardato anche la condizione fisica per ora la primavera sembra far bene agli uomini di Palladino, e se alle gambe si aggiunge uno stato mentale positivo nessun obiettivo è precluso.

Gruppo compatto dalla parte dell’allenatore
Infine c’è il merito forse più grande del tecnico, quello di esser riuscito a tenere il gruppo unito anche quando i risultati erano venuti meno. Nessuno ha dimenticato le gare in cui erano gli stessi calciatori a rivolgersi a Palladino chiedendo cosa dovessero fare, eppure lo spogliatoio non ha mai scaricato la propria guida tecnica, segno di una convinzione nelle idee del tecnico che non è mai venuta meno. Se si può eccepire su quanto abbia impiegato Palladino a recepire determinati accorgimenti (su tutti quello di un centrocampo a tre che oggi funziona meglio) a favore dell’allenatore c’è indubbiamente il rapporto instaurato con tutto il gruppo, a prescindere dall’impiego. E nella corsa finale a un posto in Europa una compattezza del genere può fare la differenza.