CON LA JUVE SENZA NIENTE DA PERDERE (E UNA CLASSIFICA MIGLIORE) MA UN TERZO CENTROCAMPISTA PUO' FAR COMODO. PRADE' E GORETTI PREPARANO IL MERCATO MENTRE PER QUARTA AL RIVER SERVE ANCORA PAZIENZA.
Preoccupazione no, ma consapevolezza del valore in crescita degli avversari. La Fiorentina che oggi affronta la Juventus arriva a Torino in un clima più realistico rispetto all'inizio del mese, quando il malore occorso a Edoardo Bove ha incrinato l'incantesimo di ottobre e novembre. Poco meno di 30 giorni dopo i viola hanno conosciuto il sapore della sconfitta con Bologna e Udinese e seppure qualificati nel migliore dei modi alla prossima fase di Conference League pure quello del pareggio in Portogallo al cospetto di un Vitoria Guimaraes che ha difeso il secondo posto nella classifica generale.
L'altra faccia della medaglia, quella positiva – Però gioverà ricordare che oggi allo Stadium si affronteranno due realtà che stanno tenendo passi diversi ma al tempo stesso simili. I bianconeri chiamati a rispondere a pressioni e aspettative eppure frenati da infortuni e nuovi acquisti dal rendimento altalenante, i viola comunque quinti in classifica (parimerito con la Juve) ma con la sfida all'Inter da recuperare. Insomma pure chi volesse sottolineare la difficoltà del match con i nerazzurri (quando verrà giocato) dovrebbe tenere bene a mente gli obiettivi iniziali della Fiorentina, e di conseguenza accorgersi che i viola viaggiano al di sopra delle aspettative generali, incluse quelle di un miglioramento nel piazzamento finale che significherebbe centrare l'Europa League.
Palladino e un cambio tattico chiesto da molti – Intanto il crescente dibattito sull'assetto tattico della squadra si è spostato in mezzo al campo e vien da pensare che rinforzare la linea mediana non guasterebbe. Che tocchi a Mandragora o Richardson il passaggio sembrerebbe scontato, e per le difficoltà degli ultimi 180 minuti e per quelle emerse subito dopo lo stop di Bove, senza contare che con un uomo in meno dietro alle spalle di Kean persino Gudmundsson potrebbe godere di maggiore libertà. Le ultime uscite dell'islandese non hanno del tutto soddisfatto i palati più fini, quelli rimasti stregati dalle primissime giocate intraviste prima dell'ultimo infortunio, ma anche nel suo caso sarà bene tener pieno il serbatoio della pazienza, fosse solo perché in rosa di qualità come quelle di Gud non se ne vedono in altri interpreti.
E' già mercato – Insomma ancora 90 minuti poi si chiuderà un 2024 che si lascia dietro l'amarezza della finale di Atene (anche e soprattutto per come è stata giocata) ma pure qualche passo in avanti nonostante una rivoluzione estiva massiccia. Pradè e Goretti hanno dovuto cambiare in corsa i propri obiettivi alla luce dell'assenza di Bove e non sarà semplice abbinare tempismo e precisione nell'individuazione degli obiettivi. Folorunsho, per esempio, sarebbe nome gradito, ma da Napoli non arrivano grandi aperture nonostante l'eventualità Biraghi sia tenuta in piedi dal procuratore (che per inciso gestisce entrambi i calciatori) mentre guardando a Genova le pretese per Frendrup frenano le intenzioni di regalare a Palladino un nuovo centrocampista il prima possibile. Così prima di salutare l'arrivo di Valentini, atteso per l'inizio del nuovo anno, non resta che attendere la fumata bianca per il ritorno di Quarta al River Plate. I Millonarios sono convinti di accogliere il centrale in stile figliol prodigo, ma dovranno alzare l'offerta da 5 milioni per convincere la Fiorentina, tanto che sarà lecito attendersi ancora un po' di tira e molla prima di dare per ufficiale la prima cessione del mercato invernale dei viola.