FINALMENTE LA FIORENTINA. LA STAGIONE PARTE ADESSO: VIETATO GUARDARSI INDIETRO. DE GEA, KEAN E GUDMUNDSSON: NEL CALCIO I FUORICLASSE PORTANO SEMPRE PUNTI

09.10.2024 10:48 di  Lorenzo Di Benedetto   vedi letture
FINALMENTE LA FIORENTINA. LA STAGIONE PARTE ADESSO: VIETATO GUARDARSI INDIETRO. DE GEA, KEAN E GUDMUNDSSON: NEL CALCIO I FUORICLASSE PORTANO SEMPRE PUNTI
FirenzeViola.it

Una notte da brividi, in tutti i sensi. Una partita vera, una squadra vera, un'idea vera. La Fiorentina ha vissuto la sua serata più bella della stagione, fino a questo momento, e la sensazione è che il Milan sarà il punto di inizio di un qualcosa che ci auguriamo possa essere davvero bello. Non per non essere positivi al 100% ma è chiaro che una rondine non fa primavera e per questo motivo adesso il complito di Palladino sarà quello di replicare la partita di domenica sera anche al ritorno dalla sosta, al Via del Mare contro il Lecce, per trovare fin da subito la continuità, che dopo il secondo tempo contro la Lazio è mancata, sia a Empoli che al Franchi contro il The New Saint in Conference. Pensiamo positivo però, e guardiamo solo le cose belle di una serata che ha regalato tantissime emozioni.

Il modulo e la difesa a quattro.
Andiamo con ordine e cerchiamo di spiegare quella che è la strada che è stata tracciata in queste prime settimane della stagione. Dopo un'estate passata a lavorare con la difesa a tre la svolta, in questo senso, è arrivata proprio nella gara contro la Lazio, a inizio secondo tempo. Palladino ha capito che così non si poteva andare avanti e allora spazio alla linea a quattro: e le cose sono migliorate immediatamente, anche pensando soltanto alla solidità difensiva. Come abbiamo detto e ridetto con questo schieramento si nota una buona e una cattiva notizia: Robin Gosens è sacrificato, questo è indubbio, ma dall'altra parte a trarne grande beneficio c'è Dodo. Anche i centrali sembrano trovarsi più a loro agio e siamo sicuri che quando starà bene anche Pongracic renderà molto di più. Vietato guardarsi indietro, questo deve essere ben impresso nella mente di Palladino. La difesa a tre è stato un esperimento, non riuscito, e almeno per qualche mese l'allenatore non può e non deve riproporla, anche perché il mercato non lo ha aiutato e sono arrivati solanto calciatori adatti a giocare a quatto.

Bove, Cataldi, Adli.
Un'altra certezza sarà presto l'impiego dei tre centrocampisti partiti titolari contro il Milan in pianta stabile. La Fiorentina ha trovato equilibrio con il suo 4-4-2, grazie anche al sacrificio dell'ex Roma, che parte largo a sinistra ma che dà una mano incredibile in copertura e in questo modo, a turno, sia Cataldi che Adli possono creare con più facilità, arretrando, andando a prenderli il pallone sulla linea dei difensori. E si sono visti i frutti.

I fuoriclasse.
Tutto bello, bellissimo, ma il calcio è deciso dai campioni e la Fiorentina, grazie al mercato estivo, ne ha tre a disposizione. Due in attacco. Kean e Gudmundsson, e uno in porta: David De Gea. Lo spagnolo ha fatto capire che cosa voglia dire avere un portiere con la P maiuscola. La sua partita, da 9 in pagella, con tanto di rigori parati e interventi salva risultato, ha messo le cose in chiare e ha rivelato una grande verità. Avere un portiere così è decisivo, porta punti. Non ce ne voglia Terracciano, ma le categoria nello sport ci sono sempre e l'ex Manchester United è un vero fenomeno. Poi ci sono loro: Moise Kean e Albert Gudmundsson. La prestazione del primo è stata dai mille volti, dal rigore sbagliato alla traversa che trema ancora colpita nel finale con tutta la rabbia che aveva in corpo, passando per mille battaglie giocate in prima linea contro la difesa del Milan. Se la Fiorentina prendesse ogni anno gli scarti della Juventus costruirebbe una grandissima squadra, e il centravanti classe 2000 lo fa capire alla grande. L'islandese invece è un altro campione che a Firenze non si vedeva da un po'. Una partita da 5,5, pochissimi palloni toccati, spesso fuori dal gioco, e poi? Poi arriva una saetta con il destro che vale tre punti: i fuoriclasse sono così.

In una settimana è cambiato tutto, anzi, in novanta minuti è cambiato tutto. La Fiorentina deve ripartire da qui, perché Palladino sta trovando la quadra e la sensazione è che con gli ultimi aggiustamenti si possa pensare che questa stagione possa essere bella, bellissima.