FIORENTINA, OLTRE A KEAN IL VUOTO E LE TEMPISTICHE RESTANO UN PROBLEMA. POSSIBILITÀ INTRIGANTI E BUDGET PER L’ATTACCANTE: A MENO DI 25 MILIONI C'È POCO

07.07.2024 10:44 di  Luca Cilli   vedi letture
FIORENTINA, OLTRE A KEAN IL VUOTO E LE TEMPISTICHE RESTANO UN PROBLEMA. POSSIBILITÀ INTRIGANTI E BUDGET PER L’ATTACCANTE: A MENO DI 25 MILIONI C'È POCO

La sfida per Nicolò Zaniolo persa con l’Atalanta, tanti saluti e grazie a Bonaventura, Castrovilli e Duncan, qualche idea di mercato da approfondire. Se non fosse che il ritiro per preparare la nuova stagione inizierà lunedì tutto sommato la Fiorentina sarebbe anche in linea con le tempistiche. Il problema invece è che a 24 ore dalla prima convocazione al Viola Park Raffaele Palladino si ritroverà solamente con un Moise Kean in più. Cioè l’attaccante che lo stesso allenatore ha fortemente richiesto e voluto, e che la società ha pagato più del dovuto. I 13 milioni più 5 di bonus che saranno versati alla Juventus per un giocatore in scadenza nel 2025 sono veramente troppi. Nel giudizio incide logicamente anche il rendimento nelle ultime stagioni di Kean, che ha messo insieme suo malgrado più infortuni e contrattempi fisici che partite giocate. Per restringere il campo solamente all’ultima annata il bilancio è poverissimo: appena 650 minuti, 19 presenze e nemmeno l’ombra di un gol. Sarà come sempre il campo a dare il suo verdetto ma ad accompagnare il primo rinforzo della Fiorentina edizione 2024/2025 sono solamente dubbi e perplessità. La dirigenza con Daniele Pradè a inizio giugno ha parlato apertamente di ambizioni, Palladino nella conferenza stampa di presentazione di alzare il livello con determinati calciatori. Il tutto in un contesto dove la priorità è rappresentata dall’acquisto di un grande attaccante che possa far dimenticare il passato, anche recente, fatto di flop a ripetizione. Anche per questo la prima mossa in entrata stride, all’apparenza, con quanto dichiarato.

Anche apparente, ma è sempre calma Negli ultimi 7 giorni il club si è mosso parecchio per cercare di chiudere trattative già avviate, iniziarne delle altre, e chiedere informazioni per capire la fattibilità di altre ancora. La Fiorentina sta giocando su più tavoli ed è impegnata in tanti fronti, non si può certo dire che non si stia muovendo. A livello di tempistiche però non è riuscita a centrare nessun obiettivo prima del ritiro, cosa abbastanza rilevante in negativo per una squadra che si è dichiarata ambiziosa e intenzionata ad “aggredire” e non “subire” il mercato come è accaduto in tante, troppe sessioni. Andando oltre questo dettaglio che secondario comunque non è, va detto che alcune idee sono piuttosto interessanti. Quella per Bove della Roma rientra fra queste perché è un centrocampista con delle potenzialità rimaste inespresse e con tanti margini di crescita. L’idea di calcio di Palladino si sposa bene con le sue caratteristiche che ne fanno un centrocampista moderno, bravo negli inserimenti, a cui serve fiducia e sentirsi parte integrante di un progetto. La Fiorentina del nuovo allenatore può essere il posto giusto all’età opportuna per dimostrare il proprio reale valore. Un discorso simile vale anche per Brescianini del Frosinone, ma fino a quando la concorrente è l’Atalanta diventa complicato pensare di poter partire da una posizione di vantaggio rispetto alla concorrente. A proposito di difficoltà: quella per provare ad acquistare Albert Gudmundsson dal Genoa in una scala da 1 a 10 supera pure il valore massimale. In primis perché la concorrenza è parecchio ampia e comprende top club di prima fascia, e successivamente perché il Genoa non intende cederlo a meno di un’offerta irripetibile. Roba da 40 milioni, per intenderci. La Fiorentina è pronta a investire così tanti soldi per un solo giocatore, seppur forte, come Gudmundsson? La risposta al momento è no.

Budget per la punta Per un centravanti tendente al top, di quelli che alzano il livello, ne servono come minimo 25. A meno è complicatissimo trovarne uno che rappresenti una garanzia e non l’ennesima scommessa. Non è con Lorenzo Lucca dell’Udinese a 15 (circa) che si può riempire il vuoto del post Vlahovic. Nulla contro il giocatore, che tutto sommato ha fatto anche bene nell’ultimo anno con il suo club, ma è un altro di quei profili che vanno a completare numericamente l’organico ma non arricchirlo. Può dare quel qualcosa in più Dallinga, il bomber del Tolosa che nella scorsa Ligue 1 ha saputo ritagliarsi un proprio spazio fra i top nel ruolo. 14 gol in 33 partite di campionato non sono pochi, specie per un giovane di 23 anni che è cresciuto calcisticamente in Olanda e si sta affermando in Francia. L’importante è avere il coraggio e la decisione di crederci e puntarci.