Il Como ai raggi X gioca bene, segna tanto ma subisce troppo. È poco concreto e in trasferta ha fatto solo 7 punti. Ha investito molto sul mercato di gennaio. Attenzione a Nico Paz, uno della cantera del Real Madrid

Il Como ai raggi X gioca bene, segna tanto ma subisce troppo. È poco concreto e in trasferta ha fatto solo 7 punti. Ha investito molto sul mercato di gennaio. Attenzione a Nico Paz, uno della cantera del Real Madrid
Oggi alle 10:20L'editoriale
di Alberto Polverosi

Il Como gioca bene, ha buoni calciatori, alcuni di alto livello (Nico Paz e Diao su tutti), eppure ha solo due punti in più della terz’ultima della Serie A, il Parma. Alla squadra di Fabregas manca il giusto equilibrio fra il volume e la qualità del gioco e la concretezza, sia in fase offensiva (spreca tanto), sia in fase difensiva (subisce troppo). Lo dicono anche i numeri: con 28 gol segnati ha il secondo attacco delle ultime 10 della classifica (il Parma ne ha fatti due di più), al tempo stesso con 40 reti subite ha la quarta peggiore difesa delle stesse ultime 10 (Lecce, Parma e Verona ne hanno incassate di più).

Una squadra che non si fa travolgere.
Se si escludono la partita d’esordio in Serie A, lo 0-3 di Torino contro la Juventus, e il 5-1 subìto in casa dalla Lazio, il Como non è mai stato schiacciato dalle avversarie, nemmeno dalle più titolate. Ha vinto a Bergamo contro l’Atalanta, ha battuto la Roma sul lago, ha fatto soffrire il Milan e anche la Juventus al ritorno, quando Fabregas ha protestato per un tocco di mano di Gatti in area bianconera e quando la sua squadra ha preso il 2-1 su rigore a 1' dalla fine per un’uscita sbagliata del suo portiere.

I calciatori e il mercato del Como.
Ecco, per inquadrare che squadra si troveranno di fronte i viola si può partire proprio dal numero uno francese, Gian Giulio Michele Butez, preso dall’Anversa nel mercato di gennaio per una ragione tattica: Fabregas vuole sempre e comunque la costruzione dal basso e il francese (che ha preso il posto di Reina e di Audero) sotto questo aspetto è una garanzia, un po’ meno, invece, quando deve fare il portiere-portiere fra i pali e in uscita. A gennaio il Como ha speso quanto una grande e forse più, oltre a Butez ha preso due attaccanti, Assane Diao (già a segno tre volte) e il greco Douvikas, l’esterno Ikoné dalla Fiorentina, i terzini Alex Valle dal Barcellona (classe 2004, è arrivato a Como dopo sei mesi nel Celtic), Vojvoda dal Torino e Smolcic dal Rijeka, il centrocampista Caqueret dall’Olympique Marsiglia e ha fatto la sua grande scommessa su Dele Alli: se Fabregas lo recupera al cento per cento, il Como avrà uno dei giocatori più forti d’Europa. Nessun’altra squadra, nei bassi fondi della classifica, ha l’organico di questo livello.

L'idea di gioco di Cesc Fabregas.
Finora il contributo più robusto è arrivato da Diao che il suo nuovo allenatore ha impiegato come ala o come centravanti. Ma anche Smolcic, al debutto contro la Juventus, ha fatto capire che su di lui si può fare affidamento. E’ una squadra che attacca, che cerca di imporre la sua identità, anche se spesso sembra più preoccupata di mostrare le proprie virtù che del risultato vero e proprio. Difesa a quattro con i terzini (Smolcic a destra e Alex Valle a sinistra nell’ultima di campionato contro la Juve) che spingono tanto, due giocatori tecnici come Da Cunha e Perrone (è fuori Sergi Roberto) a dirigere il gioco e tre attaccanti alle spalle del centravanti Cutrone. Le due ali, Strefezza e Diao lavorano sodo anche nella fase difensiva, la fascia è tutta di loro competenza. La qualità vera è data dall’ex madridista Nico Paz, un giocatore tecnicamente fantastico.

La tendenza dei comaschi.
Fabregas deve ritrovare la rotta giusta. Il Como ha perso quattro volte nelle ultime cinque gare di campionato con una sola vittoria, le ultime tre di fila con l’Atalanta, a Bologna e con la Juventus. In più, ha fatto solo 7 punti dei 22 totali in gare esterne, appena il 32 per cento e soltanto il Venezia col 25 per cento è messo peggio. Sul lato opposto, la Fiorentina ha vinto al Franchi sette partite delle ultime dieci, con un pareggio e due sconfitte e solo il Napoli (28 punti) e l’Inter (27) sono davanti ai viola (24, come la Lazio) nella classifica delle gare casalinghe.