Chi è più preoccupata, l'Inter o la Fiorentina? Palladino e l'abbondanza, Fagioli verso l'esordio. Nuovi leader crescono: da Gosens a Kean (che può far da chioccia ai nuovi)
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Altro giro, altra corsa, tutt'altra condizione. Stranezze di un calendario riscritto con fin troppa fantasia, Inter e Fiorentina si affrontano domani dopo che la giornata di campionato ha già fornito qualche indicazione, non ultime le polemiche arbitrali seguite alla vittoria della Juventus sul Como. Non sarà intenzione di chi scrive stuzzicare troppo cattivi pensieri che – per fortuna – fanno ormai parte del passato, ma c'è comunque da capire che avesse già avviato preoccupazioni per un duello in classifica che vede i viola battagliare proprio con i bianconeri.
La gara di San Siro e una situazione rovesciata
Di certo la squadra di Palladino si approccia alla trasferta di Milano in condizioni diverse, se non opposte a quelle vissute nell'avvicinamento al recupero di giovedì sera. Per il match di domani è lecito immaginare che siano persino più preoccupati i nerazzurri piuttosto che gli uomini in viola, fosse solo per il tipo di prestazione che si è vista al Franchi. Se qualche dubbio sulla condizione fisica era emersa nelle ultime settimane la risposta sul campo, da Parisi agli altri, è stata sorprendente, e di certo la squadra di Simone Inzaghi è consapevole di non poter snobbare l'avversario pena un'altra lezione dalle pesanti ripercussioni in classifica.
L'ipotesi esordio per Fagioli e l'importanza di Folorunsho
Intanto nell'ottica della probabile formazione assume certamente valore il ritorno di Folorunsho tra i potenziali titolari, mentre la probabile assenza di Adli (cui aggiungere la squalifica di Comuzzo) apre scenari d'esordio per il neo acquisto Fagioli. Se anche Gudmundsson potrebbe essere della sfida, magari accanto a Beltran in una linea a due a sostegno di Kean, è lecito pensare che Zaniolo e lo stesso Parisi possano essere alternative spendibili a partita in corso. Anche sotto questo profilo Palladino può guardare all'immediato futuro con rinnovata fiducia, tanto più considerato il ritorno dal prossimo mese dell'impegno europeo.
Il ruolo dei leader
Ma non solo per il tecnico sono momenti positivi, almeno a giudicare dalle parole di Gosens. Il tedesco si è sempre più imposto nel ruolo di leader, lo ha raccontato di recente e d'altronde era stato tra i primi a tentare di scuotere il gruppo nel momento più difficile, quello successivo al pari col Torino. In casa viola la personalità sta crescendo a vista d'occhio, lo conferma il momento d'oro di Moise Kean, a caccia del capocannoniere Retegui (con piena soddisfazione del c.t. Spalletti) e soprattutto in grado di vestire persino il ruolo di chioccia per i nuovi. Lo ha anticipato ieri Fagioli in conferenza stampa, può riguardare lo stesso Zaniolo per un rapporto strettissimo tra i due, segno che l'apporto dell'attaccante sta diventando duplice per tutto il mondo viola che già s'interroga sul suo futuro sperando che la clausola rescissoria da 52 milioni non diventi il caso della prossima estate.
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