Finalmente la sensazione che tutti aspettavamo dopo la fine di un calciomercato. La Fiorentina è più forte e non è l'eterna incompiuta. Logico che ci siano scommesse da vincere ma la società ha risposto presente e ha lavorato per Palladino
Finalmente una sensazione diversa, positiva, di leggerezza. Gli ultimi giorni di calciomercato hanno regalato tutto questo e ripensando a quello che abbiamo vissuto e raccontato in passato non era certo una cosa scontata. La Fiorentina ha fatto il massimo, sia in entrata, con tutti gli incastri che sono tornati alla perfezione, che in uscita. E non solo per gli addii di quei calciatori che avevano fatto il loro tempo a Firenze, ma soprattutto per aver respinto un attacco che in pochi avrebbero potuto e saputo respingere. Il no al Napoli per Comuzzo ha dato un segnale, importantissimo, diverso dal passato, e tutto quello che è venuto dopo è stato una conseguenza. Il vento è cambiato, la rivoluzione iniziata in estate ha trovato un seguito tanto necessario quanto fondamentale e adesso sarà un piacere vedere sul campo i frutti di quello che è stato fatto dietro le scrivanie, in un mercato di gennaio che è stato bellissimo da vivere, non solo a Firenze.
No all'eterna incompiuta.
Torniamo per un attimo alla sensazione di cui parlavamo. Quante volte negli anni scorsi, a partire da prima dell'inizio dell'era Commisso, abbiamo avuto il sentimento di pensare che non fosse arrivato il colpo decisivo per completare la rosa? Tante, tantissime, troppe. Con l'idea di incompiutezza che non ci rendeva appagati al 100%, o almeno era così per il sottoscritto. Ecco, questa volta è andato tutto diversamente. Il colpo Nicolò Fagioli rappresenta la famosa ciliegina sulla torta che ci riporta addirittura ai tempi di Vittorio Cecchi Gori, quando la Curva Fiesole la chiedeva a gran voce nelle settimane finali dei vari calciomercati, anche con cori goliardici che tutti ricordiamo. Il centrocampista arrivato dalla Juventus è un acquisto pesante, probabilmente anche di più di quello che si pensa. Il suo periodo difficile è alle spalle e a Firenze troverà quello che gli serve per riprendere definitivamente il suo percorso. Spalletti lo definì "il miglior centrocampista italiano" e questo la dice lunga su quello che Fagioli può diventare. Ne siamo certi.
Le (logiche) scommesse da vincere.
Fagioli la ciliegina sulla torta, lo abbiamo detto, ma poi c'è anche tutto il resto. Michael Folorunsho lo abbiamo già conosciuto e apprezzato enormemente, Pablo Marì sarà una valida alternativa e Nicolas Valentini lo osserveremo da lontano. Gli altri due sono scommesse, da vincere, e i margini per farlo ci sono eccome. Stiamo parlando di Cher Ndour e Nicolò Zaniolo. Logico che siano scommesse, a gennaio è difficile pensare di prendere calciatori sulla cresta dell'onda, ma tornando alle sensazioni di cui abbiamo parlato poco fa è tutto apparecchiato per far sì che entrambi possano lasciare il segno. Il classe 1999 arrivato dal Galatasaray, dopo la parentesi degli ultimi mesi all'Atalanta, è un talento puro e ha "solo" bisogno di trovare un ambiente che possa permettergli di tornare a fare la differenza. Chi ci ricorda? Troppo facile rispondere con il nome di Moise Kean, ma la realtà è questa e Palladino ha dimostrato di sapere come si fa. Il discorso legato a Ndour è diverso, ma il suo arrivo a titolo definitivo vale tantissimo, per il presente sì, ma anche per il futuro, visto che dopo aver girato l'Europa è arrivato il suo momento di dimostrare il suo valore, con la maglia della Fiorentina.
Mercato fatto per Palladino.
Infine una riflessione legata non ai singoli ma alla strategia della dirigenza in questo mercato che ci siamo appena lasciati alle spalle. Alla fine della finestra di trasferimenti estiva, e non lo abbiamo mai nascosto, il pensiero era che la società non avesse ascoltato a pieno le richieste di Palladino. L'idea dell'allenatore era quello di giocare a tre in difesa, ma la rosa non era stata costruita per questo, tanto che, fortunatamente, il tecnico è riuscito a trovare la quadra tornando sui suoi passi e varando il 4-2-3-1 che tra ottobre e novembre ha fatto sognare tutta Firenze. Ecco, questa volta non è stato così. Via gli esuberi, via gli esterni d'attacco, dentro calciatori perfetti per quello che vuole e vorrà fare Palladino. Le due gare con l'Inter, la prima senza nessuno dei nuovi a causa del regolamento che vieta di schierarli in campo e la seconda con tutti a disposizione, saranno esami durissimi. Ma a prescindere dai risultati, che contano ma non sono certo determinanti, visto l'avversario, daranno inizio alla nuova stagione della Fiorentina. Non facciamo previsioni, è inutile, ma coltiviamo la sensazione positiva. Finalmente.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n.18246