Le difficoltà logistiche in Sardegna e le 5 partite in 16 giorni. Forse è meglio così: la Fiorentina non avrà tempo per pensare alla sua affidabilità a rate. E comunque il Cagliari non è una 'piccola'

Stiamo scrivendo a poche ore dalla scomparsa di Papa Francesco e dallo stop che lo sport si è imposto in segno di rispetto, consapevoli che il calcio si è subito riorganizzato per ripartire. Anche troppo presto secondo la Fiorentina, impigliata nei problemi logistici della trasferta in Sardegna, fra voli da cancellare e prenotare, hotel e campi di allenamento da trovare insieme all'attrezzatura, i ricambi, molto insomma di quello che serve a un gruppo di calciatori. Una situazione di emergenza e di rimpalli nelle comunicazioni da parte della Lega, anche se l'ingorgo del calendario non lasciava molto spazio alla fantasia, né alle date per recuperare le 4 partite rinviate in serie A. Il cordoglio ha fatto slittare di 48 ore quel che resta della trentatreesima giornata e allora via, in una concentrazione di preghiere e calcoli.
Restiamo dunque all'interno dello steccato viola per occuparci dei risvolti legati all'incrocio con i sardi, i quali nelle ultime otto partite ne hanno vinte una e si trovano in una zona che sarebbe esagerato definire di comfort, essendo a sei giornate dalla fine 5 i punti di vantaggio sul Venezia terz'ultimo.
L'affidabilità a rate della Fiorentina resta la vera grande incognita, soprattutto contro le squadre che la seguono in classifica, ma dopo il rinvio di Cagliari le partite da giocare saranno 5 in 16 giorni e questo impedirà al gruppo viola di pensare troppo. Meglio quando va in campo concentrato, senza rimuginare troppo sulla sua assenza di organizzazione riportata anche da alcuni giocatori nelle interviste, dopo le partite peggiori: la tenacia e l'aiuto reciproco, oltre alla verticalità, sono le caratteristiche migliori e per applicarle serve soprattutto concentrazione. Meglio non ragionare troppo e comunque il Cagliari non è una 'piccola'.
Del resto la squadra viola in questa stagione sfugge a ogni definizione leggibile e perfino il passaggio del turno in Conference ha sollevato un gran polverone: chi scrive non ricorda un attacco così velenoso di un allenatore contro un collega (Riera vs Palladino), inserito peraltro in una lunga scia di critiche locali contro chi in questa stagione ha comunque guidato la Fiorentina nelle vittorie contro Inter, Juventus, Atalanta, Lazio (2), Roma e Milan. Roba da stropicciarsi gli occhi, a fronte però della consolidata assenza di organizzazione di gioco contro le squadre più deboli, proprio come il Celje. Esattamente questo viene rimproverato all'allenatore contro il quale Riera _ certamente non brillando per eleganza _ si è augurato di poter giocare un giorno a parti invertire, avendo a disposizione una squadra che vale 300 milioni contro l'altra quotata 13.
Continua a non attirarsi molte simpatie Palladino, ma qui davvero poco deve importarcene perché l'allenatore viola ha ancora a disposizione un ventaglio di occasioni da scoprire in un finale di stagione che resta molto aperto. Se non tutto, per quanto riguarda la qualificazione in Europa League. E' quello il salto che dovrà fare la Fiorentina in campionato, sapendo di aver a disposizione anche una chance per vincere la Conference.
Il calendario resta più che mai fitto: dopo il recupero con il Cagliari domenica arriverà l'Empoli al Franchi, poi la semifinale di andata in trasferta contro il Betis prima di un'altra trasferta fuori casa a Roma. L'8' maggio partita di ritorno a Firenze contro il Betis e allora sapremo molto di più a proposito degli obiettivi che il club ha messo nel mirino per accostare la propria stagione al concetto di crescita. Logico che l'idea di poter disputare la finale di Conference sarebbe un bel modo per avviarsi con l'orgoglio in canna verso la fine di maggio, provando nel frattempo a farsi largo in campionato. Non è un mistero – lo ripetiamo_ che la Fiorentina punti almeno all'Europa League, il punto di snodo per crescere davvero e per Palladino in vista di una prossima riconferma.
Sempre a proposito di considerazioni sulla Conference, eccone due: il vecchio lupo Manuel Pellegrini, allenatore del Betis, non potrà in ogni caso attaccare briga con Palladino nei termini usati da Riera, in quanto la squadra spagnola viene quotata circa 180 milioni contro i 280 della Fiorentina. Insomma, secondo il mercato il rapporto di forza è sbilanciato, ma non in modo così clamoroso come con il Celje. Infine, Beltran ha dichiarato che in caso di vittoria in Conference, lui si taglierà la barba. Onestamente, visto che è corta e bionda neanche ci eravamo accordi che ce l'avesse, quindi apprezziamo lo sforzo ma farebbe lo stesso.
Per mercoledì pensiamo invece alla barba di Luperto, che insieme a Mina si occuperà di Kean e per il centravanti viola non sarà una gita fuoriporta. Un problema alla volta.
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