ITALIANO, IL GIUDIZIO È PIÙ CHE POSITIVO. PALLADINO E LA RIPARTENZA VIOLA, IL TECNICO HA GIÀ SEGNALATO TRE NOMI DELLA SUA EX SQUADRA. È GIÀ MERCATO: LA ROMA PENSA A IKONÉ E BIRAGHI, L'ATLETICO A NICO

04.06.2024 12:05 di  Tommaso Loreto   vedi letture
ITALIANO, IL GIUDIZIO È PIÙ CHE POSITIVO. PALLADINO E LA RIPARTENZA VIOLA, IL TECNICO HA GIÀ SEGNALATO TRE NOMI DELLA SUA EX SQUADRA. È GIÀ MERCATO: LA ROMA PENSA A IKONÉ E BIRAGHI, L'ATLETICO A NICO
FirenzeViola.it

Ha già voltato pagina la Fiorentina e almeno sul fronte del tempismo c’è poco da eccepire di fronte alla cronologia scelta dal club viola. Il tempo dei saluti nel congedo con Italiano, al termine di una vittoria a Bergamo che lascia il tempo che trova, ed ecco Palladino, successore dell’ormai ex tecnico viola non ancora del tutto convinto di scavallare l’Appennino per accasarsi al Bologna alla corte di Sartori. Un avvicendamento sì preannunciato, ma condotto in tempi rapidi, e sotto questo profilo bene hanno fatto i dirigenti viola a stringere per sistemare il primo dei due tasselli fondamentali per la ripartenza (il prossimo sarà quello relativo al dt che prenderà il posto di Burdisso, al secolo Goretti).

Il giorno di Palladino e dei giudizi sul triennio di Italiano - Così ieri, mentre Palladino scendeva per la seconda volta dal treno a Santa Maria Novella, è stato il giorno dei giudizi sul ciclo triennale di Vincenzo Italiano, concluso con un ottavo posto e (un’altra) finale europea persa. Nell’arco della sua gestione l’allenatore ha certamente diviso, anche per la sua indole, ma almeno per chi scrive ha centrato in pieno il suo obiettivo principale: quello di regalare anima e identità a una Fiorentina fin troppo anonima. Se il primo biennio dell’era Commisso si era contraddistinto per l’avvicendarsi di allenatori (Montella, Iachini, Prandelli e poi di nuovo Iachini) fin dal suo primo anno Italiano ha ricostruito il gruppo, regalandogli compattezza, carattere, spirito di sacrificio e soprattutto un’unicità riconosciuta universalmente. In Italia e in Europa.

Identità e carattere i veri successi di Italiano - Si potrà eccepire che proprio il suo credo calcistico, difendere bene attaccare benissimo, è stato pagato a caro prezzo in particolar modo nella finale di Praga, o nell'ultima semifinale di coppa a Bergamo, ma in un club che non può ambire ad alzare un trofeo ogni anno, e in una piazza particolare come Firenze, era proprio questa la mission principale da perseguire, rendersi unici e vicini all'animo dell'appassionato viola che si sente diverso da ogni altro tifoso. In questo Italiano è riuscito in pieno. E poi andrà tenuto di conto come e quanto la società, in sede di mercato, abbia spesso fatto i conti senza di lui, sia nelle cessioni che negli acquisti, tanto che dall’adattamento di Saponara al ruolo di esterno in assenza di alternative fino all’ultimo mercato di gennaio non è difficile accorgersi di come si potesse (e si dovesse) supportare maggiormente l’allenatore. Italiano intanto ha ricevuto una chiamata da Bologna per un'avventura in Champions, e a prescindere da cosa deciderà già questo traguardo sembra rappresentare la certificazione del buon lavoro svolto a Firenze. Di certo pure i tifosi viola lo hanno risparmiato dalle recenti critiche, ed è una bella medaglia sul petto dell’allenatore.

La Fiorentina riparte, oggi le prime risposte in attesa dei fatti  - Oggi intanto la dirigenza farà il punto sul futuro, dopo la ripartenza delle ultime ore testimoniata dall’arrivo in città di Palladino, dall’opzione esercitata per il prolungamento annuale del contatto di Kouamè e dal rinnovo di Quarta. Primi passi di una nuova stagione che il dg Ferrari e il ds Pradè disegneranno oggi in una conferenza stampa che segue il dopo gara di Bergamo. È stato dopo il 3-2 sull’Atalanta che proprio Pradè è tornato sulla delusione di Atene confermando doti dialettiche già riconosciute in passato, ma certo di fronte al conto presentato dai tifosi servirà di più. Insomma per una volta non è stata la stampa a mettere sul banco degli imputati squadra, società e proprietà, bensì quel popolo viola che al termine del primo lustro firmato Commisso non può che mostrare delusione per quanto gli scenari siano cambiati da inizio anno, quando la Fiorentina era quarta in classifica. Se nel k.o. di Atene risiedono infatti responsabilità riconducibili a chi è andato in campo (e un po’ anche a chi li ha guidati dalla panchina) è nella gestione complessiva che la Fiorentina non ha confermato quelle ambizioni che la piazza vorrebbe perseguire più o meno ogni anno, anche perché la terza partecipazione consecutiva alla Conference League è figlia di un campionato (un altro) in cui le porte europee si sono allargate, mentre la finale di Coppa Italia dell’anno scorso è arrivata al termine di un cammino come minimo in discesa viste le avversarie affrontate.

E' già calciomercato - Più che le parole, insomma, conteranno i fatti dell’immediato futuro, a cominciare da un mercato che si preannuncia effervescente per i tanti partenti, e i conseguenti sostituti in arrivo. Non a caso le voci già impazzano, e se in casa viola si riflette sulle eventuali offerte per i rinnovi di Bonaventura e Castrovilli (oltre all'eventualità di un prestito dal Galatasaray di Zaniolo o di un tentativo per il difensore del Cagliari Dossena) a Roma, sponda giallorossa, c’è chi guarda a Ikonè e Biraghi, mentre dalla Spagna, in particolare dall’Atletico Madrid, potrebbero suonare sirene di mercato per Nico Gonzalez reduce da un’annata tutt’altro che brillante. Palladino intanto avrebbe già indicato tre nomi da seguire nella sua ex squadra, non ci sarebbe da stupirsi perciò se la Fiorentina mettesse presto gli occhi su un trio composto da Warren Bondo, Andrea Colpani e il figlio d'arte Daniel Maldini che dopo il prestito al Monza il Milan sarebbe disposto a cedere.