R. VANOLI A RFV: "Mio fratello Paolo è già emozionato per domenica. Palladino? In Italia troppa fretta"
Rodolfo Vanoli, allenatore del Samgurali Ts'q'alt'ubo nonché fratello del tecnico granata Paolo Vanoli, ha parlato della sfida tra Torino e Fiorentina a Radio FirenzeViola durante "Viola Amore Mio". Ma prima si è soffermato sulla propria avventura in Georgia: "La mia avventura è molto positiva, abbiamo finito il campionato molto bene e adesso siamo nella fase di preparazione dove tra qualche giorno andremo in Turchia anche perché qui adesso inizierà a far freddo e a nevicare per preparare al meglio la nuova stagione. Sono molto contento".
Come arrivano Torino e Fiorentina alla partita di domenica?
"Ho visto ultimamente il Torino a Udine e nel derby: i granata stanno cercando anche nuove soluzioni con la difesa a quattro. Gli manca solo la vittoria perché le prestazioni ci sono. Oggi con un trionfo fai dei passi avanti enormi. La Fiorentina invece viene da un periodo non tanto positivo, dopo l'ultima partita col Monza il direttore sportivo Pradè ha usato dei toni molto forti nei confronti della squadra. Ma sono convinto che i viola potranno riscattarsi".
Cosa pensa di Palladino già in bilico?
"Purtroppo in Italia c'è questa fretta di cambiare allenatori. Per Palladino un contro è allenare il Monza e un conto è allenare la Fiorentina: nei grandi club un pareggio è come una sconfitta. Senza cercare un colpevole, se ne verrà fuori. Io credo nel lavoro".
Suo fratello come vivrà questa partita?
"Paolo era già molto legato alla città di Firenze. L'ho visto già emozionato, ma ha una carica interiore molto positiva. Era partito benissimo, poi l'infortunio di Zapata ha compromesso un po' la stagione. Grazie al cambio di gioco ha ritrovato la spinta".
Come vedrebbe Sanabria a Firenze?
"Non lo so, a volte cambiare club, visto che sta giocando poco a Torino, può aiutarlo. Ultimamente non sta dando delle risposte ottimali. Se c'è questo scambio in ponte, le due società hanno valutato che possa essere positivo per entrambi".
Come si vive in Georgia la cessione di Kvaratskhelia al PSG?
"Kvaratskhelia è amatissimo in Georgia e sicuramente la vedono molto bene. Il calcio italiano è molto seguito però ovviamente quando hai una proposta economicamente così importante è difficile dire di no. Anche se conoscendo Antonio Conte, che è come se fosse un fratello perché siamo partiti insieme a Lecce, sicuramente non l'ha presa bene perché se ben ricordo anche quando era il Chelsea ha avuto lo stesso problema con l'attaccante portoghese Diego Costa. Che inizialmente gli aveva detto che rimaneva e poi, dopo, ha avuto un'offerta in Cina e voleva andare via. In questo caso il Chelsea l'ha tenuto fino a giugno e poi è successo quello che è successo. Tornando al Napoli, penso che le prestazioni non scenderanno e, anzi, gli azzurri continueranno a fare risultati".
Lo scudetto è tra Napoli e Inter o c'è l'Atalanta a fare il terzo incomodo?
"Siamo solo a metà campionato e sicuramente la classifica conta perché quando sei lì vuol dire che hai fatto bene. Sarà sicuramente una lotta fino alla fine: io vedo più Napoli e Inter, mentre l'Atalanta me lo auguro perché è un club molto simpatico, un club dove lavorano molto bene e che forse merita. Sarebbe qualcosa di magico se la Dea vincesse il titolo, mi ricorderebbe un po' quello che ha fatto il nostro Ranieri in Inghilterra".
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