PALLADINO E I PAZIENTI INGLESI: I QUATTRO NODI DA SCIOGLIERE IN TOURNÉE
Saranno, di fatto, solo Marin Pogracic e Antonin Barak i principali motivi d'attrazione di quello che nel giro di poche ore si trasformerà nel secondo mini-ritiro estivo della Fiorentina dopo le due settimane di lavoro al Viola Park. In attesa di altri acquisti (a Palladino servono ancora come minimo un centrale di difesa, tre centrocampisti e un attaccante), il tecnico dunque potrà sfruttare i dieci giorni a temperature decisamente più miti dell'Inghilterra (che oscilleranno tra i 14 e i 20°C, molto meno rispetto ai 35-38 di Bagno a Ripoli) per lavorare intanto sulla forma fisica della squadra, già buona come ha testimoniato il match amichevole contro la Reggiana, e poi su alcuni accorgimenti tattici che devono ancora essere affinati. Quattro in particolare sono i nodi da sciogliere con cui il mister è salito questa mattina sul volo diretto a Liverpool e riguardano un po' tutti i reparti.
PASSAGGI SU MISURA - Il calcio di Raffaele Palladino prevede che un elemento essenziale in fase di impostazione sia sempre il portiere, chiamato il più delle volte a costruire l’azione dalla propria area di rigore con un passaggio diretto o verso il centrale più vicino o in direzione del quarto di centrocampo. Un fondamentale su cui tanto Terracciano quanto Christensen hanno lavorato durante il ritiro ma sul quale ancora difettano. E non è tanto il suggerimento con il contagiri l’aspetto da migliorare bensì la padronanza quando il pallone è tra i loro piedi e arriva in pressing l’attaccante avversario. Contro la Reggiana il numero 1 è andato in un paio di circostanze in difficoltà, rischiando la frittata come - per intenderci - fece Di Gregorio in occasione del gol di Beltran a Monza. Un fondamentale su cui migliorare e alla svelta, onde evitare di ricorrere al mercato anche per trovare sostituti tra i pali.
MARIN E I "BRACCETTI" - Fuori Milenkovic, dentro Pongracic. Da un punto di vista numerico la Fiorentina non è fin qui cambiata: Martinez Quarta tornerà a Firenze il 4 agosto mentre Valentini rischia a questo punto di veder slittare il suo approdo in Italia a gennaio. Ecco che dunque il croato sarà davvero l'osservato speciale di casa viola, con il dubbio se Palladino deciderà di metterlo al centro della linea a tre oppure sulla destra. Occhio poi a Kayode e Biraghi, i terzini reinventati centrali durante il ritiro di Bagno a Ripoli per una questione di emergenza ma che hanno dato buone risposte. Contro Preston e Bolton almeno uno di loro verrà riproposto nella nuova zolla e non è escluso che alla fine questo spunto possa rivelarsi utile in vista della prossima stagione.
VERO BIANCO CERCASI - Il centrocampo, va da sé, è il reparto dove la Fiorentina sta continuando a manifestare le falle più evidenti: in attesa di Lovric e di almeno altre due pedine, spetterà ancora a Mandragora e Bianco (oltre a Infantino) dividersi quella zolla di campo. I fari saranno però in particolar modo puntati sul classe 2002, che dopo un bel ritiro fatto di grinta e geometrie, contro la Reggiana è parso un po' troppo compassato: il sentore è che Palladino voglia osservarlo molto bene per capire a che grado è giunto il suo percorso di maturazione e se il mediano è pronto a vestire da protagonista la maglia viola.
DAVANTI CHI RESTA? - Sembra strano ma sia Kouame che gli esterni Brekalo e Ikoné in Inghilterra si giocheranno importanti chances di permanenza in viola. Silurato Nzola, l'ivoriano - quando impiegato da prima punta - ha dato non buone ma ottime impressioni mentre i due esterni, specie il croato, si sono fatti trovare pronti all'uso. L'ex Lille, dopo una settimana a parte, da qualche giorno è ormai un giocatore reintegrato a pieno e conta di sfruttare le prossime tre amichevoli inglesi per riguadagnare tutto il terreno perso per strada. E magari per far ricredere anche qualche tifoso, che venerdì scorso al Viola Park lo ha fischiato in modo prevenuto.