PAPA NORBERTO
La Fiorentina va a Roma, con la speranza di vedere il Papa. Nel senso... Giocare la finale di coppa Italia e vincerla. Sennò a che serve arrivare fino a Roma? Vedere il Papa è sopratutto la speranza di Gonzalo Rodriguez, che ha mosso i primi passi nel San Lorenzo, e proprio con Papa Francesco condivide la passione ed il tifo per la squadra del Boedo di Buenos Aires. Ma e' la speranza di tutti, nessuno escluso. Perche' la Fiorentina va a Roma a disputare la finale di Tim Cup (ex coppa-Italia). La distinta ufficiale recita: Fiorentina-Udinese 2-0 (totale 3-2), gol di Pasqual e Cuadrado. Fiorentina che accede alla finale contro la vincente di Roma-Napoli. Andando nel dettaglio, i viola hanno beneficiato all'andata del sinistro di Vargas, stasera del mancino di Pasqual e del destro di Cuadrado. Sopratutto hanno beneficiato dell'incredibile serata di Norberto Murara Neto. Da tutti ribattezzato: “Papa Neto”. O, come lo abbiamo chiamato noi, “Papa Norberto”... per comodità. Perchè Papa? Innanzitutto perchè la Fiorentina va a Roma (anche e sopratutto) grazie alle prodezze del ragazzo brasiliano. Almeno due miracoli, su Gabriel Silva e Muriel nel ritorno contro l'Udinese (e poi dite che i miracoli non esistono).
Poi una conduzione di gara da portiere vero, un portiere esperto, navigato, sicuro dei suoi mezzi e delle sue possibilità. Papa Norberto perchè, da lontano, ci ha ricordato la figura papale che tutto modera, tutto modifica, tutto risolve. Papa Norberto infine, perchè Neto ha fatto dei veri e propri miracoli. Neto ha salvato la Fiorentina, Neto ha smentito tutti i suoi detrattori. E ancora (da buon Papa) Neto ha salvato 30.000 anime viola. 30.000 più una, quella di Andrea della Valle, che già si stava perdendo nei meandri del Franchi. Neto che, alla fine della partita, si e' beccato un coro "ad personam" dalla curva. Avrebbe potuto vendicarsi? Avrebbe potuto togliersi dei "macigni" dalla scarpa? No, lui non serba rancore a nessuno, Neto prosegue il suo lavoro e ringrazia per la fiducia. Addirittura si schernisce quando gli chiedono dei mondiali in Brasile, non si espone con dichiarazioni gratuite ad uso e consumo della stampa. Il selezionatore farà la sua scelta, dice con fare papale, lui invece deve fare bene con la Fiorentina. Anche per respingere l'attacco del romeno Tatarusanu. Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene: Neto che un tempo non era "da Fiorentina", Neto che oggi puo' diventare il valore aggiunto della Fiorentina. E l'ultimo chiuda la porta. Appunto, Neto che chiude la porta proprio all'ultimo, su Muriel e Nico Lopez. Ma gli ultimi, recita il Vangelo, non dovrebbero essere i primi?