"Palla a Kean e passa tutto", il commento di Alberto Polverosi

"Palla a Kean e passa tutto", il commento di Alberto PolverosiFirenzeViola.it
Ieri alle 09:44Primo Piano
di Redazione FV

"La pantera e chi se non lui? La Fiorentina si era smarrita, anzi, si era proprio fermata e il Celje prima l’aveva raggiunta sul pari, poi aveva segnato il gol del vantaggio. Eravamo a metà del secondo tempo, c’erano i supplementari all’orizzonte e un disastro sullo sfondo del Viola Park. Ma è bastato rovesciare una palla dalla sua parte (va detto però che Mandragora l’ha rovesciata bene) e Moise Kean si è mangiato il povero sloveno che gli stava davanti e ha incenerito Ricardo Silva, il portiere del Celje". Si apre così l'editoriale a firma di Alberto Polverosi sulle colonne del Corriere dello Sport-Stadio. Il noto giornalista analizza il match del Franchi e sottolinea ancora una volta l'importanza nella squadra di Palladino del talento nativo di Vercelli: "Alla fine della tre giorni di Coppe, si può dire serenamente che Kean sta alla Fiorentina come Lautaro Martinez sta all’Inter, appartengono alla stessa razza dei cannonieri-trascinatori. Quando c’è un problema da risolvere, date la palla a quei due e poi correte ad abbracciarli. Non è stata una grande Fiorentina, tutt’altro. Andare in vantaggio e prendere due gol dal Celje non ci sta. E non ci sta prenderli in quel modo, con una leggerezza, una superficialità da partita amichevole. E non va bene nemmeno farsi chiudere in un assedio finale, tutti davanti a De Gea con gli sloveni a danzare intorno all’area viola. [...] Contava il risultato, contava la qualificazione e magari contro formazioni più dotate come il Betis Siviglia, che l’aspetta in semifinale, la Fiorentina potrà dare di più, potrà trovare quegli spazi che in partite come questa fatica a conquistare". 

Polverosi poi tocca il tema Gudmundsson, apparso in difficoltà nelle ultime uscite: "L’islandese è appannato, il suo rendimento in questo periodo è insoddisfacente, ma c’è un aspetto in questa sua difficoltà difficile da comprendere: perché anche ieri tornava sempre dietro a prendere la palla dai piedi dei centrocampisti? Non ce n’è bisogno, la Fiorentina ha già due ottimi costruttori come Fagioli e Cataldi, anche se stavolta nessuno dei due ha incantato. Perché non sta più vicino a Kean? È in quella zona che, con una giocata, può dare alla squadra il colpo di genio, a metà campo non serve".