"PanathinaiKean" e non solo: i "superstiti" di Atene hanno parlato a Palladino

Il Corriere dello Sport - Stadio apre in prima pagina con un gioco di parole legato al ritorno di Moise Kean in vista della partita di stasera contro il Panathinaikos: "PanathinaiKean", scrive il quotidiano celebrando i numeri di un attaccante capace di segnare fin qui 19 reti stagionali su 30 partite giocate.
Ma ad Atene non ci sarà solo Kean. La squadra di Palladino è alla prima grande prova internazionale e cerca l'acuto anche per provare a rimarginare la ferita della finale persa proprio nella capitale greca lo scorso maggio. Duecentottantuno giorni dopo i viola sono di nuovo ad Atene, i reduci di quella notte non sono tanti: Dodo, Mandragora, Parisi, Beltran, gli stessi Ranieri e Terracciano. Sei giocatori che difficilmente avranno dimenticato la delusione di una notte in cui tutta Firenze si aspettava un trofeo che è finito però nelle mani dell'Olympiakos di El Kaaby, abile a battere Ranieri e Terracciano al 116' della partita.
Giocatori che portano impressa sulla pelle quella che Raffaele Palladino ha definito «una ferita aperta». Evidentemente gliene hanno parlato, ha capito che tornare ad Atene ha un valore speciale. I viola di allora ancora presenti sono pochi, è vero, ma quella ferita non è solo loro, la vivono tutti i tifosi della Fiorentina.
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