Riera a testa bassa: "Palladino dice che parlo troppo: vorrei vedere se allenava lui una squadra da 13 mln"

Ha parlato così Albert Riera, tecnico del Celje, al termine del match pareggiato per 2-2 con la Fiorentina che ha però estromesso gli sloveni dalla Conference League, in conferenza stampa: “La parte negativa è che mi dispiace per i primi 15’-20’ del match perché non siamo entrati in gara come volevo. Sapevamo che sarebbe stata una gara diversa rispetto a quella di andata e avremmo dovuto avere la personalità di far soffrire la Fiorentina ma per il resto abbiamo giocato bene, abbiamo messo in atto il nostro piano. Loro non hanno avuto paura di noi ma noi nel secondo tempo abbiamo iniziato a giocare come a me piace. È fantastico avere questo atteggiamento da parte dei miei giocatori ma nel calcio conta la vittoria. Abbiamo giocato alla grande 180’ contro un club importantissimo e sono contento di essere arrivato in questo quarto di finale. Ora proviamo a vincere il campionato”.
Cosa ha imparato dall’inizio della stagione fino ad ora?
“Abbiamo avuto sempre grandi avversari davanti a noi e abbiamo imparato tanto: la mia soddisfazione è che non c’è mai stata una gara in cui abbiamo dato l’impressione di non poter competere con i nostri avversari. Oggi avremmo potuto evitare i gol che abbiamo incassato, lì dobbiamo migliorare”.
La Fiorentina è la squadra più forte che avete affrontato?
“Non posso dire che è la squadra più forte… sulla carta forse è la squadra più grande per le due finali giocate ma io ho avuto più problemi contro il Vitoria Guimaraes. Ma il calcio cambia tanto. Oggi la Fiorentina ha fatto una prima parte di gara importante, senza farci giocare, ma nella ripresa si è vista solo la mia squadra pur giocando con i migliori giocatori della rosa. ”.
Cosa è successo nel finale di gara?
“Noi siamo un club piccolo… sono andato a dare la mano a Palladino e lui mi ha detto che parlavo troppo. E io cosa avrei dovuto dirgli: “Che bravo che sei?”. Io sono soltanto andato a dargli la mano, noi valiamo 13 milioni mentre la Fiorentina 300. Lui è più giovane di me e deve imparare tanto, per me non è stato un bel comportamento. Un giorno magari allenerò io una squadra che vale 300 milioni e affronterò lui che invece siederà su una panchina di una squadra che ne vale 13”.
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