Il ds della Pianese: "Grazie a Marani la Lega Pro ora ha maggiore visibilità"
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Francesco Cangi, direttore sportivo della Pianese, ha parlato nel corso di "Scanner" su Radio FirenzeViola, affrontanto i principali temi inerenti al modo della Lega Proi sl concentrans in odn è la sintesi di ciò che funziona in Serie C?
"La Lega Pro passa da realtà molto blasonate a dei piccoli paesi come Piancastagnaio di 3900 abitanti. Da noi si fa calcio con le idee, con poche risorse anche se la proprietà è importante, che però fanno il passo in base al momento che sta vivendo in generale l'Italia e la sua economia al di là del calcio. È l'esempio che si può lavorare bene, con serenità e dedizione togliendosi qualche soddisfazione come in questo momento ci stiamo togliendo essendo sesti in classifica in un girone pieno di grandi squadre.
Con le idee si possono ottenere grandi risultati
"L'obiettivo è quello di mantenere la categoria. Mancano 11 giornate e quindi la matematica ancora non c'è, però guardando ai campionati passati a 42/43 punti ci si salva e noi attualmente siamo a 41".
Quanto aiuta la visibilità anche a livelloe
"Sicuramente con l'avvento di Marani, la Serie C ha trovato dei benefici. Sicuramente tanti spettatori si possono collegare, come gli addetti ai lavori, hanno la possibilità di seguire tutto. Ci hanno dato grande visibilità e ci ha dato grande soddisfazioni, anche in chiave sponsorizzazioni. In questo momento è molto bello fare la Serie C. Adesso è stata data visibilità al movimento e al brand. C'erano delle scadenze federali lo scorso 16 febbraio ed è arrivata una tranche dei diritti tv".
Come vi comportate con i giovani?
"Noi da club neopromosso, che deve fare la Serie C con una certa logica. Usiamo gli 8 valorizzati che possiamo prendere tra A e B e poi giochiamo costantemente con almeno 4 giovani, anche se non è un obbligo societario. Abbiamo tanti giovani e quindi in una stagione possono crescere e trovare spazio tra i titolari. Penso che sia giusto, in una piazza come la nostra, lavorare con i giovani perché dobbiamo essere il serbatoio del calcioitaliano perché sennò ci lamentiamo soltanto di non far giocare i ragazzi. I valorizzati portano contributi. Le società di A e B riportano la valorizzazione completa degli ingaggi dei ragazzi".
Sponsor e biglietteria che apporto possono dare alla categoria?
"Noi giochiamo in un impianto da 1500 posti, poi come avevano detto prima in alcune città anche Sky, per le società, possono cogliere più opportunità. Noi viviamo con tanti sponsor del paese ma anche tanti trovati direttamente dalla società perché avendo Stosa Cucine, con i fornitori trovano una buona base di sponsor. Per quanto riguarda i botteghini, abbiamo fatto 3-4 partite piene ma poi la media è di circa mille spettatori a match. Se andiamo a vedere il nostro girone, forse non sono tanti perché ci sono tante squadre di un certo livello, ma se andiamo a vedere gli altri gironi, siamo messi bene. C'è tanto entusiasmo quando si affrontano squadre come il Perugia o la Ternana. Per il momento ci stiamo divertendo, anche i nostri tifosi che ci stanno vicini e che si stanno togliendo qualche soddisfazione. Per tenere una squadra in Lega Pro ci vorrebbe qualcos'altro rispetto ai proventi da biglietteria e diritti tv".
Si parla di salary cap, un problema che non esiste per la Pianese?
"Ci sono dei requisiti che verranno provati nella prossima stagione per poi renderla obbligatoria nella stagione 2026-2027. Non è che c'è un salary cap sui calciatori, ma quello complessivo potrebbe influire maggiormente perché è legato al fatturato, quindi se una società ha un fatturato più alto, può spendere più rispetto a un'altra. C'è un'arma a doppio taglio, se domani il presidente della Pianese volesse alzare il livello della propria squadra investendo, in questo momento non lo potrebbe fare proprio per questo motivo".
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Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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