REP. FI, In cerca di equilibrio tra turn over e mercato
L'edizione odierna de La Repubblica torna sulla gara di Conference League contro l'Apoel Nicosia. Una sconfitta che non pregiudica un cammino europeo e una qualificazione alla fase ad eliminazione diretta che è ancora tutta nelle mani della Fiorentina. Un ko però, il primo dopo nove risultati utili consecutivi, che deve far riflettere Palladino sulla gestione della rosa e sulle difficoltà di alcuni interpreti. Contro i New Saints i viola vinsero grazie all'entrata dei titolari, a San Gallo fu un diverso, e migliore, approccio nella ripresa a decidere il match, ma a Cipro invece non sono bastati gli ingressi dei vari Dodo, Gosens, Bove, Beltran, Ranieri.
Le seconde linee sicuramente hanno perso un'occasione per mettersi in mostra ma è anche vero che non è facile quando si cambiano dieci undicesimi della precedente formazione titolare. Nonostante Palladino, giustamente, davanti alle telecamere dica il contrario, è inutile negare, e le scelte di formazione del tecnico campano lo dimostrano, che questa rosa abbia due formazioni, una dei titolari e una di chi cerca più minutaggio.
Se è giusto, una volta trovata la quadra, continuare a puntare su un undici che dà garanzie, ci sono alcuni giocatori che sembrano non più coinvolti nel progetto gigliato. Un esempio su tutti è quello di Biraghi, capitano fino a due mesi fa, o Martinez Quarta, vice dell'ex Inter nei piani iniziali e scalzato in difesa dal giovane Comuzzo. Oltre a loro stanno giocando con sempre meno continuità Parisi e Kayode. In attacco poi Kouame non può, per caratteristiche, essere considerato il vice Kean.