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Biraghi e una nuova primavera al Torino. Il giocatore ha convito tutti

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di Luciana Magistrato

Vita nuova per Cristiano Biraghi.  L’ex capitano ha lasciato la Fiorentina l’ultimo giorno di mercato utile della sessione di mercato, dopo un lungo periodo fuori dalla rosa viola. Da titolare inamovibile con Italiano nelle scorse stagioni e nelle prime gare del ciclo Palladino persino da braccetto della difesa a tre, con l’arrivo di Robin Gosens il giocatore si è ritrovato chiuso sia dal tedesco che, in alcuni casi, da Fabiano Parisi.  Ad inizio dicembre la rottura definitiva, con Raffaele Palladino che definì la non convocazione come ‘scelta tecnica che come tale va rispettata’. Le parole al veleno dell’agente del giocatore, Mario Giuffredi, mette la parola fine sul rapporto tra l’ormai ex capitano e la Fiorentina.

A gennaio tanto corteggiamenti e voci, tra Napoli, Bologna ed Inter ma l’ultimo giorno di mercato la spunta a sorpresa il Torino di Vanoli. Il club lo prende in prestito con diritto di riscatto fissato a 100mila euro e Biraghi firma un contratto fino al 2027. Subito buttato nella mischia nonostante quasi due mesi di stop, nelle prime gare gioca qualche spezzone in cui si macchia anche di un autogol con il Bologna dell’ex tecnico Italiano ma nel mese di marzo diventa punto fermo della difesa di Vanoli, scalzando il terzino sinistro Borna Sosa. Il riscatto da parte del Torino diventa dunque una certezza sia per la cifra fissata molto bassa, simbolica più che altro, sia perché ha convinto molto più del croato preso dall’Ajax in prestito con un riscatto fissato a 7 che non verrà dunque tenuto. Con quei soldi risparmiati il Torino investirà su altro.

Biraghi dunque a 34 anni è pronto a vivere una nuova giovinezza al Torino, nonostante la famiglia sia rimasta a Firenze e il grande legame con la città e i tifosi della curva che ne hanno sempre apprezzato l’impegno dentro e fuori dal campo e il suo portare avanti i valori che Davide Astori aveva dato da capitano. Lunedì 17 era al Viola Park per la messa di Joe Barone. La parola fine non è stata delle migliori ma alla fine se la Fiorentina si gode il suo Gosens in forma strepitosa, anche per Biraghi il momento della panchina (almeno in maniera fissa) o di appendere gli scarpini al chiodo è lontano e la sua maglia da titolare al Torino lo dimostra.