BOVE, PALLADINO E QUEL DISPIACERE DA DARE A TOTTI

22.10.2024 19:00 di  Pietro Lazzerini   vedi letture
BOVE, PALLADINO E QUEL DISPIACERE DA DARE A TOTTI
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

"Spero che Bove un giorno possa tornare alla Roma". Francesco Totti, due settimane fa, aveva concluso un breve intervento sul calciatore viola con questo auspicio. Lo storico capitano giallorosso evidentemente aveva compreso il valore del giocatore più di quanto non abbia fatto parte della dirigenza romanista, che nelle ultime ore dell'ultimo mercato, ha ceduto in prestito con diritto di riscatto un proprio prodotto del vivaio a una potenziale rivale come la Fiorentina. 

Subito un punto fermo - Bove è stato fin dalle prime apparizioni in viola, un punto fermo della nuova idea di calcio proposta da Palladino a Firenze e col cambio modulo ha conquistato un ruolo ancor più da protagonista, grazie alle sue qualità tattiche oltre che a quelle tecniche. Un uomo che adesso è diventato pressoché insostituibile nello spurio 4-4-2 proposto dal tecnico campano, tanto che in Conference, per lasciarlo a riposo, l'allenatore potrebbe essere costretto a cambiare nuovamente assetto perché, di fatto, sostituti all'altezza in quel contesto, non ce ne sono.

La duttilità del "cane malato" - Il centrocampista ha subito incuriosito i tifosi fiorentini, che in lui avevano visto caratteristiche diverse rispetto ai giocatori che si erano avvicendati nel corso degli ultimi anni nel suo stesso settore di campo. Mourinho, pur apostrofandolo con un soprannome non proprio edificante come "cane malato", aveva compreso le sue qualità, in primis una duttilità che nel calcio contemporaneo è imprescindibile per molti allenatori. Palladino lo ha accolto a braccia aperte anche con l'intento di sfruttarla a pieno quella sua duttilità, e così è stato nel momento in cui ha dovuto scegliere un calciatore che potesse ricoprire un ruolo così particolare come quello dell'esterno che si trasforma in mediano per poi correre sulla trequarti. 

Date un dispiacere a Totti - Tutto questo per dire che, nei piani della Fiorentina, il suo riscatto è già un pensiero diffuso all'interno del club. La sua età, il costo "contenuto" di 10,5 milioni di euro e le qualità mostrate, sono tutti motivi per cui pare già giusto immaginare di dare una grande delusione al "Pupone". Un riscatto quello di Bove che potrebbe arrivare anche tramite l'obbligo che scatterebbe al 60% delle presenze stagionali, con Palladino che si è già messo a lavoro facendogli disputare fin qui il 71% delle partite, ovvero tutte quelle di campionato (ma solo 5 da almeno 45 minuti quindi valide per il conteggio finale n.d.r.) lasciandolo fuori solo nel match di Conference contro i New Saints. La Fiorentina di oggi e di domani dovrà passare anche da idee come quelle che hanno spinto Pradè e il suo management a puntare, seppur a fine mercato, su un giocatore giovane e dalle sue caratteristiche. Un modo per costruire non solo la base dei potenziali successi di questa stagione ma anche quella per un futuro che tutti sperano possa essere sempre più roseo.