Gosens sempre più leader e sempre più viola (tra poco anche sulla carta)
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Affidabile, leader e trascinatore della Fiorentina. Non serviva il gol con il Lecce a testimoniare l'importanza di Robin Gosens per questa squadra ma certo lo conferma. Perché quando le cose precipitano, come stava accadendo ai viola, è proprio dagli uomini di esperienza e carismatici come lui che deve arrivare il segnale. Non a caso nelle partite perse dalla Fiorentina, a parte a Verona dove era proprio assente, è stato anche per una luce un po' affievolita che il tedesco ha emanato. Un calo fisiologico per un giocatore che, delle 25 partite di serie A disputate dai viola dopo il suo arrivo a fine agosto, ne ha saltata solo una per squalifica dopo oltre cinque mesi, dando dimostrazione di grande affidabilità anche da questo punto di vista.
La fiducia di Palladino ricambiata
Palladino non a caso gli ha dato le chiavi della fascia, accantonando subito la leadership che era stata di Biraghi e lasciandolo in panchina solo due volte a favore di Parisi (in due gare importanti c'è da dire). Una fiducia, quella di Gosens a Palladino, ripagata fin da subito con il gol al Monza appena arrivato che salvò dalla figuraccia. Gol decisivi anche in casa del Genoa (1-0) e appunto ieri, meno determinante quello in Conference con il San Gallo, ma fatto appena entrato nei 6 minuti finali.
Modulo congeniale
Ieri Gosens ha beneficiato di una posizione più avanzata, in un 3-5-2 che sicuramente gli è più congeniale per fare sì tutte e due le fasi ma soprattutto per gli inserimenti che da terzino difensivo lo costringevano a rimanere di guardia dietro e fare troppi km per arrivare in porta. Nel modulo 4-2-3-1, si è sempre detto, il più sacrificato era proprio lui. Ed anche Dodo che sulla fascia opposta gli ha fatto l'assist e a sua volta è andato vicino a segnare.
Amante della Toscana e presto viola a tutti gli effetti
Rimanendo a Gosens, capitano senza fascia che sa prendersi la squadra sulle spalle quando serve, mette d'accordo tutti che il suo acquisto dunque sia stato azzeccato dalla Fiorentina, che ha pescato un giocatore che sta vivendo una seconda giovinezza a Firenze di cui era già innamorato (tanto da meditare già prima dell'arrivo l'acquisto di un casale in Toscana), e a breve dovrebbe diventare anche un acquisto definitivo. La formula infatti è del prestito oneroso di 750mila euro più 7 per il riscatto.
Ecco quando scatta il riscatto
E il diritto diventerà obbligo dopo il 60% delle presenze del giocatore da titolare. Presenze da 45 minuti per cui nel computo vanno escluse le gare con Juventus (15'), Napoli (31') e Verona (assente) in campionato e tutte le 6 di Conference in cui ha giocato solo degli spezzoni, 45' in 3 partite mentre contano i 75' in Coppa Italia. Considerando che finora dunque ha giocato 23 gare delle 32 possibili dal suo arrivo e che oltre alle 11 partite in tre mesi (la 38esima giornata si gioca il 25 maggio) di campionato potrebbero (come ci si augura) esserci ancora 7 partite di Conference, il traguardo del 50% sarebbe presto tagliato.
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