L'Europa è nelle mani dei viola. Ma per centrarla serve sfatare il tabù "piccole"

Per far sì che il “calendario facile” si riveli realmente alla portata di Ranieri e compagni, dovrà pensarci la Fiorentina. Che se è vero che dopo la notte sulle montagne russe di San Siro - e la scorpacciata di reti con Juventus e Atalanta - si trova ancora all’ottavo posto in classifica (peraltro con la zona Europa League distante non più 1 ma ben 3 punti), ha in ogni caso ancora il proprio destino tra le sue mani. Una striscia di vittorie con le “piccole” e, soprattutto, due successi negli scontri diretti su Roma e Bologna prima del finale di stagione garantirebbero aritmeticamente la qualificazione dei viola in un torneo Uefa, a prescindere dal risultato delle altre (che già a partire dalla prossima giornata saranno ancora impegnati in una serie di scontri diretti d’alta quota).
Numeri molto simili
Sarà inevitabile però che la Fiorentina inizi realmente a fare la voce grossa con le medio-piccole, visto che fino a questo momento il rendimento con le prime della classe è stato in linea con quello centrato al cospetto delle formazioni che stazionano negli ultimi posti della classifica. Numeri alla mano, la squadra di Palladino contro otto delle prime nove in graduatoria (esclusi i toscani stessi ovviamente) hanno fin qui ottenuto 23 punti in quattordici gare (media di 1,43), con 26 gol fatti e 19 subiti. Contro le squadre che stazionano tra il 20° e il 13° posto - al netto di due partite in meno disputate - la media punti dei viola si alza “solo” a 1,58, con 17 reti realizzate e 9 subite. Due score simili che testimoniano la maggior propensione della Fiorentina nel fare la voce grossa con le grandi e a incorrere invece in soverchie difficoltà contro gli undici che si chiudono e giocano di rimessa.
Idee ben chiare
Raffaele Palladino questo lo ha capito e già da qualche settimana ha più volte battuto sul tasto della continuità anche al cospetto delle realtà tecnicamente inferiori. Lo ha fatto alla vigilia della gara di Milano ma anche dopo il rocambolesco 2-2 di San Siro: “Contro le squadre medio-basse abbiamo avuto delle indecisioni e abbiamo perso punti per strada: l’obiettivo da qui alla fine è proprio quello di fare grandi prove anche contro squadre che lottano per altre posizioni di classifica” il suo pensiero sabato sera. Che è servito a spostare il focus sul trittico di sfide al cospetto di Parma, Cagliari ed Empoli che attende la Fiorentina ad aprile: contro queste squadre, nel girone d’andata, la Fiorentina ha ottenuto appena 5 punti ma è chiaro che per sognare nel concreto l’Europa servirà adesso farne molti di più.
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