MUTU E QUELLE PAROLE AL MIELE PER GUD: ADESSO ALBERT HA UNA NUOVA STELLA POLARE

20.11.2024 13:00 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
MUTU E QUELLE PAROLE AL MIELE PER GUD: ADESSO ALBERT HA UNA NUOVA STELLA POLARE
© foto di jacopomannina

Forse è troppo presto per definirla una vera e propria investitura, tuttavia le parole rilasciate ieri nel corso della Hall of Fame da Adrian Mutu nei confronti di Albert Gudmundsson non possono lasciare indifferenti. Poiché se ad esaltare e a tessere le lodi dell'attuale numero 10 viola ci ha pensato uno che, quella stessa cifra, l'ha indossata per 143 volte segnando 69 reti - be', come dire - il sospetto è che davvero il "Fenomeno" abbia visto davvero tanto talento nei piedi dell'islandese, pronto a rientrare in campo al più tardi nel corso della prima settimana di dicembre: "Speriamo che Albert sia degno di portare quella maglia" ha raccontato Mutu, intervistato da Radio FirenzeViola: "Ho visto il ragazzo contro il Milan: ha segnato e fatto grandi giocate. Penso che abbia il talento per portare la 10 sulle spalle, un numero che a Firenze vale tantissimo. Ora deve essere costante e dare di più perché quella cifra a Firenze conta e spetta di diritto a un giocatore che deve fare sempre la differenza".

Sotto questo aspetto, per quel poco che i fiorentini si sono potuti godere l'ex Genoa, c'è da dire che l'impatto nel pianeta Fiorentina da parte di Gudmundsson non è stato affatto malaccio: appena 235' giocati (distribuiti nell'arco di cinque partite, compresa la mezz'ora abbondante disputata in Conference League), tre reti e - soprattutto - cinque punti portati in dote alla squadra di Palladino in campionato, i tre con la Lazio arrivati grazie a due suoi rigori perfettamente trasformati più i due frutto della sassata che ha perforato Maignan nel match del Franchi contro il Milan. Nemmeno Adrian Mutu, nelle sue prime apparizioni in assoluto con la maglia viola, era riuscito a fare così bene: prendendo in esame solo le prime quattro gare di Serie A con la formazione di Prandelli - paragonando dunque i due giocatori con il medesimo torneo disputato - si può vedere come nella Serie A 2006/07 il rumeno era riuscito a collezionare solo un gol e un assist in 360' giocati (che avevano fruttato 3 punti).

Per carità, lungi da noi dire che Gudmundsson sia destinato a battere già in questa annata la versione "Mutu-prime" vista in riva all'Arno (anche se, segretamente, è un po' la speranza di tutti) eppure è chiaro che alla luce di certe cifre aumenti a dismisura la voglia di rivedere quanto prima l'islandese in campo, nel mentre dispensa giocate e dà lustro a una maglia (la 10) spesso non onorata a dovere. Anche dall'ultimo giocatore in ordine di tempo che l'ha indossata.