DODO, L'uomo del sorriso: addio ai "musoni" del passato

20.11.2024 11:31 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
DODO, L'uomo del sorriso: addio ai "musoni" del passato
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All'interno del suo classico editoriale del mercoledì pubblicato sulle pagine sportive de La Nazione, Stefano Cecchi oggi si concentra sul momento che sta vivendo Dodo, protagonista in maglia viola e adesso anche convocato con il Brasile. Come spiega il giornalista, tutto nel calcio di Domilson Cordeiro dos Santos, che per comodità chiamiamo Dodo, rimanda all'allegria. Si, Dodo, terzino-locomotiva destinato con il suo stantuffare a travolgere tutto quanto si trovi sul suo percorso lungo la fascia di destra, è nei fatti un dispensatore sano di contentezza. Uno che quando si affaccia nel catino del Franchi sembra sempre aver chiara l'idea che il calcio è un gioco e che dunque senza festosità diventa un controsenso.

L'altra faccia del musonismo dei Chiesa o dei Bernardeschi, che ad ogni scatto o ad ogni dribbling sembravano avere dentro una sofferenza espiativa. Lui no. Lui scatta e sorride, prova il dribbling e sorride, prende un ammonizione e sorride, non con l'inconsapevolezza dello stolto ma con quella predisposizione naturale alla beatitudine dei brasiliani, che sembrano conservare il gusto fanciullo del prendere a calci una palla anche quando sono uomini maturi e campioni affermati. Forse anche per queste sue caratteristiche, agli occhi di mister Palladino Dodo è diventato un insostituibile, sempre titolare nelle 12 gare di campionato fin qui giocate, con il minutaggio più alto di ogni altro giocatore viola: 1132 minuti in campo senza mai tirare il fiato.