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Una difesa a tre che sta diventando solida grazie alla diga in mediana e alla crescita dei singoli

Una difesa a tre che sta diventando solida grazie alla diga in mediana e alla crescita dei singoliFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Ieri alle 20:00Copertina
di Luciana Magistrato

Nelle ultime gare ad un attacco più prolifico grazie al 3-5-2, si sta affiancando una difesa che sta tornando solida nonostante i 4 gol concessi al Panathinaikos. Soprattutto con la Juventus però la Fiorentina ha funzionato in tutte e due le fasi, e grazie al clean sheet sale l'ottimismo proprio per la difesa a tre che non era mai stata foriera di punti, tanto da far storcere il naso all'inizio del campionato ma anche in questa fase, una volta ripristinata nel modulo citato appunto. Il merito è da dividersi tra più fattori.

Più copertura a centrocampo aiuta
Il primo è che la retroguardia gode della maggiore copertura a centrocampo, con i tre schierati che si alternano nel fare da barriera mentre gli altri sono più da costruzione e inserimento, a seconda dei momenti e delle caratteristiche dei singoli. Ma molto merito va sicuramente ai singoli difensori, che stanno ritrovando la forma dopo un periodo di appannamento o di infortuni. Comuzzo ad esempio ha avuto una flessione dovuto all'impiego costante dall'inizio della stagione, con la concorrenza che lo sta stimolando visto che da titolare inamovibile ora deve vedersela con due concorrenti esperti come Pongracic e Pablo Marì.

Nuova forma fisica ed esperienza
Questi ultimi due vengono da un infortunio. Per Pongracic l'assenza si è protratta fin troppo ma ora sta bene e Palladino lo vede concentrato, anche in quella difesa a tre cui aveva storto la bocca ad inizio stagione con parole che forse al tecnico non erano neanche piaciute. Pablo Marì, voluto fortemente da Palladino, sta dimostrando di essere un difensore di valore e difficile da superare come ha mostrato proprio con la Juventus. Infine al centro sinistra Ranieri è il più lineare, grande lottatore e generoso come sempre che non a caso Palladino ha fatto capitano. A lui sembra rinunciare infatti mal volentieri anche quando c'è la sensazione che abbia bisogno di riposo. Le prossime partite comunque saranno un ulteriore test per la difesa.