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Viola più forte di ogni problema: ora non deve porsi limiti (ma da San Siro è arrivata una brutta notizia)

Viola più forte di ogni problema: ora non deve porsi limiti (ma da San Siro è arrivata una brutta notizia)FirenzeViola.it
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di Andrea Giannattasio

La vittoria più importante nella settimana più difficile. Costellata da un’escalation di problemi che, tuttavia, non ha tagliato le gambe a una Fiorentina abile a mostrarsi più forte delle magagne che - una dietro l’altra - hanno fatto da contorno alla sfida contro il Cagliari. Prima lo stop ai tifosi residenti a Firenze (scelta inspiegabile), poi la morte del Papa che ha costretto prima a posticipare e poi a rinviare di appena due giorni la partita alla Unipol Domus (con la squadra viola già certa di poter riaprire per Firenze), poi la ricerca di un campo dove potersi allenare e di un nuovo hotel a 40 km dal primo campo base e infine, triste ciliegina sulla torta, il problema familiare che ha costretto Kean al forfait a poco più di 24 ore dalla partita. Con Palladino che aveva preparato la sfida ai sardi tutta sul suo numero 20.

Tabù sfatato e classifica aperta
Niente però, stavolta, ha impedito alla Fiorentina di tornare al successo in campionato in trasferta 87 giorni dopo l’ultima volta. Nemmeno un gol di Piccoli dopo 7’ che sembrava poter tagliare le gambe alla formazione di Palladino, che invece ha tirato fuori quegli attributi e quelle qualità tante volte messi al servizio al cospetto di una grande e ha sfatato per una volta il tabù “piccole”: adesso Empoli, Venezia e Udinese (tre delle prossime avversarie che stazionano sotto Ranieri e soci in classifica) fanno molta meno paura. La classifica parla chiaro, i viola dopo la 33ª giornata sono ancora all’ottavo posto - e questo è un cruccio non da poco visti i cinque risultati utili consecutivi ottenuti - ma sono anche a 4 punti dalla zona Champions, a 3 dall’Europa League e a uno (in teoria) dalla Conference.

La magagna 7° posto
Già, in teoria è proprio l’espressione giusta. Visto che le notizie arrivate ieri da San Siro, dove il Milan ha centrato la finale di Coppa Italia battendo 3-0 l’Inter, sono tutt’altro che buone per le squadre che dal 5° posto in giù concorrono per un piazzamento internazionale. La possibile vittoria del trofeo nazionale dei rossoneri nella finalissima del 14 maggio contro il Bologna costerebbe alla 7ª classificata un posto in Europa, visto che al Diavolo a quel punto andrebbe in Europa League e il posto che solitamente garantisce la Conference diventerebbe il 6° (solo la 5ª accederebbe al secondo torneo Uefa tramite il campionato). La settima, dunque (e ovviamente anche l’ottava) rimarrebbero a bocca asciutta. Se invece a trionfare fosse il Bologna - probabile qualificato alla prossime coppe - il 7° posto varrebbe i playoff di Conferece.

La via maestra
Ecco perché per la Fiorentina diventa un imperativo imprescindibile quello di provare a vincere tutte le partite che le rimangono davanti, senza fare troppi calcoli. Mandragora del resto, nel post gara di ieri, lo ha ammesso: “Questa vittoria può indicarci la via per il campionato”. Stop, dunque, ai calcoli: la Viola si deve muovere solo col vento in poppa.