Zaniolo in panchina da tre partite, l'ultima da titolare un mese fa: riscatto incerto

AAA Nicolò Zaniolo cercasi. Due mesi dopo la chiusura del mercato invernale l’ex Roma non si è ancora dimostrato un acquisto azzeccato. Soprattutto per le aspettative che si erano create quando è stato scelto in quanto giocatore di alto livello, almeno in potenza. Sì perché il classe '99 ha sempre rappresentato il prototipo del talento futuribile, venendo condizionato tanto dagli infortuni quanto dal suo carattere. Oggi la sensazione è che gli manchi la forma migliore, al netto di una collocazione tattica spesso limitante.
Le presenze in maglia viola.
Non è un mistero che Raffaele Palladino lo abbia impiegato spesso come centravanti per sopperire alle assenze di Moise Kean, sta di fatto che la cosa non lo ha aiutato ad affermare il suo valore. Finora Zaniolo ha giocato 6 partite, di cui l’ultima da titolare il 28 febbraio in casa contro il Lecce. Poi una panchina col Panathinaikos, 11 minuti con gli stessi Greci nella gara di ritorno giocata al Franchi, e 1 solo minuto due domeniche fa contro la Juventus. Qualcosa non va, e a quanto pare se n'è accorto anche l'allenatore.
Il futuro non così scontato.
A Zaniolo restano 9 gare di campionato più le potenziali 5 di Conference League (senz'altro 2, i quarti) per provare a guadagnarsi il riscatto della Fiorentina, che scatterà obbligatoriamente al raggiungimento di un certo numero di presenze da almeno 30'. Un traguardo non così scontato a questo punto. I viola hanno fatto in modo di aumentare la percentuale di partite che innescasse il riscatto, non perché dubitassero di lui quanto per trasmettergli un po’ di carica in più. Ma adesso l'attaccante dovrà ingranare la marcia giusta.
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