ALLA SECONDA STAGIONALE IL CANTIERE È ANCORA APERTO. MA PALLADINO VUOL FAR SUA LA PARTITA

22.08.2024 10:31 di  Stefano Prizio   vedi letture
ALLA SECONDA STAGIONALE IL CANTIERE È ANCORA APERTO. MA PALLADINO VUOL FAR SUA LA PARTITA
FirenzeViola.it

Mettere le mani avanti conviene, dinanzi a chi è già pronto  ad accusarci di essere fin troppo severi. Ricorreremo quindi all’etimologia delle parole. Svolgiamo un mestiere che è detto anche ‘ critica’, parola d’origine greca che significa l'arte del giudicare. Quindi nessuno s’adombri se giudichiamo, se tentiamo di giudicare, siamo qui per questo, a questo serviamo, ammesso serviamo a qualcosa. 

E allora giudichiamo, con la consapevolezza che la stagione è vecchia di appena una partita e s'appresta oggi alla sua seconda, l’esordio europeo in Conference League. L’ avversario è modesto malgrado il nome. Infatti la Puskas Academy, anche se porta il nome di Ferenc Puskas, considerato il più grande calciatore di una nazione dalla bella tradizione calcistica come l’Ungheria, sembra essere pienamente alla portata della Fiorentina. Sia detto  con la dovuta prudenza, vuoi per il nome evocativo, vuoi perchè la squadra ha sede nella città natale del leader ungherese Viktor Orban. E poi si tratta d’Europa, perciò buona norma consiglia di stare all’occhio. 

Senza contare che la Fiorentina, malgrado l’estate ormai  al tramonto resta un cantiere aperto, una situazione che lo stesso Palladino ammette essere ‘ da gestire’. Da un’ora all’altra infatti potrebbe arrivare un nuovo elemento o uno dei giocatori in rosa potrebbe salutare la compagnia. E a questo punto, con il campionato iniziato e la Conference che inizia oggi, non importa neppure più molto che anche altri club siano in ritardo, ognuno ha da pensare ai casi suoi. 

E i problemi della Fiorentina, nella gara col Parma, si sono visti un po’ tutti. Partendo da dietro: Pongracic è abituato a giocare a quattro e forse la Fiorentina nel cambio con Milenkovic, fatto salvo l’aspetto economico, col risparmio sullo stipendio del serbo e la piccola plusvalenza messa a segno. Nel cambio, dicevamo, non c’è stato poi questo gran guadagno. Quarta giocando a destra limita le sue ormai celebri avanzate che erano diventate il suo punto di forza e fruttavano diverse reti alla squadra. 



Si è voluto cambiare molto, moltissimo, per non dire tutto, ma cambiando radicalmente il modo di difendere ci si è forse scordati che per difendere a tre, attirando gli attacchi avversari, occorre che gli interpreti siano molto  più di qualità, non giocatori quasi esordienti come Comuzzo o adattati come Biraghi, restando ai braccetti della difesa.

Dipoi un gioco simile ha bisogno di un consistente filtro del centrocampo. Ecco perchè Palladino spinge forte per la permanenza di Amrabat. Il marocchino è un gran mastino, ma si sa che la sua posizione in seno alla rosa viola sarà incerta fino all’ultimo giorno di mercato. Mandragora e Bianco lasciano invece a desiderare. Richardson è per lo meno un’incognita. Perciò la Fiorentina ha bisogno di almeno un altro forte centrocampista, due se Amrabat andrà via. Anche se forse nel novero dei centrocampisti sarebbe utile avere un pensatore, un facitore di gioco che dia al tecnico la possibilità di giocare qualche gara col regista ( nonostante  di base Palladino non ami questa opzione).

Procedendo in avanti: Beltran è riserva di Kouamè che è riserva di Sottil che è riserva di Gudmundsson. Colpani è bravo, ma va ricordato che  Palladino a  Monza lo sostituiva ad inizio ripresa, cosa che è successa anche col Parma. Ora, se una squadra a destra avesse Colpani e Nico Gonzalez (sempre in bilico per essere ceduto in cambio di tanti quattrini) è una squadra che avrebbe  un determinato e notevole  valore, se invece di Nico ci fosse  Ikonè sarebbe ben altra cosa. Poi naturalmente  ci sarà pure chi è contento di avere Ikonè. Ecco,  per loro proviamo tenerezza e una punta d’invidia. Per il ruolo di punta centrale c’è Kean, il quale potrà anche essere la prima punta indovinata dopo tanto tempo, ma ha come alternative Kouamè adattato e Beltran che deve ancora dimostrare di poter fare bene il ruolo.

C’è infine sicurezza e abbondanza in porta, tanto per chiudere con una nota lieta. De Gea è un bramino tra i portieri, un atleta di altissima casta perchè in carriera ha fatto tantissimo ai livelli più alti. Palladino deve averlo visto bene in questi giorni poichè sembra di capire che oggi con la Puskas Academy ci sarà lui a difendere la porta viola,  e sarà un piacere per i tifosi viola ammirare un calciatore così blasonato che indossa la casacca gigliata. In ogni caso la presenza prudenziale in rosa di Terracciano come secondo dà ampie garanzie.  Comunque oggi con la Puskas Palladino, chiaro e deciso nel suo comunicare ieri, vuole fare sua la partita e schiererà probabilmente la sua miglior Fiorentina, lavori in corso permettendo.