BRAVO PALLADINO, COMUNICARE E' SEMPRE LA SCELTA MIGLIORE. AL VIA LA FASE PIU' AMBIZIOSA DEL MERCATO. KAYODE E GLI OCCHI DELLA ROMA, UNO TRA SOULÈ E ZALEWSKI LA CHIAVE DI VOLTA

12.01.2025 00:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
BRAVO PALLADINO, COMUNICARE E' SEMPRE LA SCELTA MIGLIORE. AL VIA LA FASE PIU' AMBIZIOSA DEL MERCATO. KAYODE E GLI OCCHI DELLA ROMA, UNO TRA SOULÈ E ZALEWSKI LA CHIAVE DI VOLTA
FirenzeViola.it

Di Raffaele Palladino si potrà discutere il recente stravolgimento tattico che ha portato la Fiorentina a capitolare di fronte al Napoli, ma di certo non la disponibilità a metter la faccia sul proprio lavoro. La conferenza stampa di ieri rompe un tabù durato due anni, difficile da comprendere, e soprattutto fonte di malintesi, sussurri assortiti e più in generale mancata comprensione di scelte e indirizzi da parte della tifoseria. La linea comunicativa viola, almeno quella che ha preceduto l'ultimo intervento, s'interrompe di fronte alla disponibilità di un tecnico disposto a rispondere alle domande della stampa e anche se questa dovrebbe essere la normalità il ritorno a dinamiche più comprensibili (e presenti nella maggior parte delle altre piazze) non può che meritare sostegno a scena aperta

Le indicazioni del tecnico
Così dopo quanto raccontato ieri è più facile perché Gudmundsson non sia ancora quel punto di riferimento che tutti si aspettavano, perché sabato scorso la Fiorentina abbia completamente cambiato un modulo che funzionava e tanti altri aspetti di un periodo di scarsa brillantezza e conseguente calo nei risultati. Non ci sarebbe da stupirsi se l'islandese dovesse ancora lasciare spazio a Beltran a Monza dal primo minuto, ma intanto il recupero prosegue, e l'arrivo di Folorunsho può consentire all'allenatore di recuperare qualche meccanismo inceppatosi con lo stop di Bove. Poi è chiaro che in Brianza c'è un solo risultato che i viola dovranno centrare, ma anche sul piano dei rapporti con la piazza il modo in cui Palladino ha raccontato il mese di dicembre, e sottolineato le ambizioni del club (anche nel mercato invernale) segna una ripartenza importante. Alla squadra, poi, il compito di rispondere sul campo a dovere dopo appena un punto nelle ultime 4 sfide di campionato.

Obiettivi ambiziosi
Intanto dopo le prime due settimane la Fiorentina ha già sistemato due tasselli del mercato invernale, e sulla carta oltre il buon tempismo pure i nomi stuzzicano. Salutato Quarta Palladino ha già accolto Valentini, avrà bisogno di tempo per ritrovare il ritmo partita dopo essere stati ai margini del Boca Juniors dall'aprile scorso ma in tanti sono pronti a scommettere su di lui, mentre con Bove fermo Folorunsho sembra avere tutte le caratteristiche necessarie per riempire la casella lasciata sguarnita dall'ex giallorosso. Sistemate le impellenze non resta che attendere come e quanto vorrà rinforzarsi il club, ma certamente da Luiz Henrique a Frendrup fino a Matic (al netto delle eventuali difficoltà) le idee paiono all'altezza delle ambizioni. Resta l'interrogativo legato a un vice Kean, argomento sul quale è calato il silenzio nonostante in casa viola sia sempre e soltanto l'ex Juve a segnare, ma è plausibile pensare che prima servirà capire cosa faranno Kouamè e Ikonè, tanto che l'arrivo di un'altra punta potrebbe benissimo scalare agli ultimi giorni di mercato.

Catena mancina in evoluzione
A proposito di cessioni occhio ai vari Biraghi, Parisi e perché no pure Kayode. Anche se con il Parma non si può più parlare di Coulibaly, finito al Leicester, il terzino destro piace ad altre squadre di serie A, non ultima la Roma. Con i capitolini Pradè ha un canale privilegiato, piacciono Soulè e Zalewski, quest'ultimo potrebbe pure essere una buona alternativa a quello Spinazzola che la Fiorentina continua a seguire pur con la consapevolezza delle varie difficoltà nella trattativa, dal valore del calciatore fino alla sua volontà di giocare più di quanto non sia successo a Napoli. Di certo la catena mancina viola è in evoluzione, e l'arrivo di uno dei due potrebbe consentire a Gosens di alzare il proprio baricentro e tornare a incidere di più nelle manovre offensive.