GUDMUNDSSON, COLPANI E PONGRACIC: TRE PROBLEMI DIVERSI CHE PALLADINO DEVE RISOLVERE. LO 0-3 CONTRO IL NAPOLI TANTO PESANTE QUANTO FIGLIO DI SCELTE SBAGLIATE. IL MERCATO ARRIVA AL MOMENTO GIUSTO, SERVONO ALMENO TRE ACQUISTI
Il brusco risveglio dopo un periodo fatto di tanti sogni. La Fiorentina sta vivendo il periodo più complicato della sua stagione, ancora di più rispetto a quello iniziale, quando arrivarono i pareggi contro Parma, Venezia e Monza e il ko contro l'Atalanta. Un solo punto nelle ultime quattro partite, al quale va aggiunta anche l'eliminazione dalla Coppa Italia, ha riportato con sulla terra la squadra viola, con la classifica che resta comunque molto positiva ma con alcuni problemi che Raffaele Palladino dovrà risolvere il prima possibile. Facciamo tre nomi, in ordine di importanza e di spesa fatta in estate: Albert Gudmundsson, Andrea Colpani e Marin Pongracic. E partiamo dal primo. Dopo i cinque punti arrivati grazie ai suoi gol, tre con la Lazio (vista la doppietta decisiva) e due contro il Milan (con il gol decisivo segnato nel secondo tempo), l'islandese si è fermato. Prima a causa dell'infortunio muscolare che lo ha costretto ai box, poi per un non bene precisato motivo. L'ex Genoa è tornato senza mai convincere e le voci che circolano parlano di almeno un paio di cose negative. La prima sono i suoi problemi extra campo, con il processo prima terminato con la sentenza di assoluzione e poi riaperto con il ricorso fatto direttamente da Reykjavik. Il secondo riguarda invece il campo. Il feeling con Palladino non è eccelso, inutile nasconderlo, e dovrà essere proprio l'allenatore a cercare di sistemare la situazione, visto che uno come Gudmundsson se lo possono permettere in pochi in Serie A e non è neanche lontanamente pensabile che non possa essere al centro del progetto viola. Gli ultimi problemini accusati da Gud fanno il resto, ma non appena il giocatore tornerà al 100% dovrà essere messo in condizione, in un modo o nell'altro, di riuscire a esprimersi al meglio, senza troppe gabbie tattiche e con la possibilità di stare in campo a creare.
Colpani e Pongracic.
Passiamo poi ad Andrea Colpani. I numeri non sono buoni per l'italiano classe 1999 e le sole due reti, peraltro realizzate nella stessa partita, contro il Lecce, non possono bastare a giustificare l'investimento che la Fiorentina aveva messo in conto di fare. Già, "aveva messo", perché se le cose non cambieranno è probabile che il diritto di riscatto non venga esercitato, anche se ancora è troppo presto per sparare sentenze. i dati però parlano chiaro. Se guardiamo lo storico, a partire dalla passata stagione, possiamo vedere come Colpani giocando nel 3-4-2-1 sia una cosa e con il 4-2-3-1 sia un'altra. I gol sono sempre arrivati con il primo modulo, mentre con il secondo il classe 1999 fa molta più fatica a trovare la porta. Ma la Fiorentina lo ha preso per le sue doti difensive o per creare reti? Se la risposta affermativa è alla prima domanda bene così, ma in caso contrario bisogna rivedere la posizione in campo dello stesso Colpani. Cosa dire poi di Pongracic? Il croato è il vero mistero di questa prima parte di stagione della Fiorentina, gli stop fisici, ok, ma l'aver perso il ballottaggio contro Moreno, esordiente in Serie A contro il Napoli, non è una cosa da poco, assolutamente.
Il Napoli e il mercato.
La sconfitta di sabato scorso è stata molto pensante e nonostante non ci sia stata una supremazia schiacciante da parte dei partenopei il risultato è di quelli complicati da mandare giù. Le scelte non hanno convinto, dall'esordio, appunto, di Matias Moreno contro la capolista fino al sistema di gioco tornato al passato, quando forse era il caso di non togliere certezze a una squadra che non se la stava passando bene. Se ci aggiungiamo poi anche le panchine di Gudmundsson, Colpani, Pongracic e Gosens il gioco è fatto e i dubbi aumentano ancora di più. Niente drammi, ci mancherebbe, ma la gara di lunedì contro il Monza assume un'importanza vitale per la Fiorentina. Servono tre punti, senza se e senza ma, perché i brianzoli ne hanno fatti solo dieci in tutto il girone d'andata (uno al Franchi) e per ripartire serve una vittoria, anche non del tutto convincente. Nei prossimi giorni capiremo chi sarà a disposizione e chi no e poi c'è il capitolo legato al mercato. Folorunsho non è ancora arrivato e in questo senso serve un'accelerata rapida, ma poi ci saranno almeno altri due giocatori da acquistare. Un centrocampista che dia la possibilità a Palladino di passare, finalmente, a tre in mezzo, e un esterno d'attacco che porti gol. Perché il solo Kean non può bastare, servono altri goleador. Uno deve essere Gudmundsson, un altro potrebbe tornare a essere Colpani, ma in ogni caso serve anche un volto nuovo. Perché Firenze non vede l'ora di tornare a sognare, senza poi risvegliarsi più.