FIORENTINA, TI VOGLIAMO COSÌ. È NATA LA SQUADRA DI PALLADINO. DE GEA UNA PIOVRA, DODO DIFENSORE SUPER. STADIO: EMPOLI POSSIBILE, MA SOLO NEL 24/25
Giocatori al posto dei moduli. Attenzione al posto delle sbavature. Ferocia nei duelli al posto dell'arrendevolezza. Dopo sette giornate abbiamo visto finalmente la vera Fiorentina. La Fiesole poi, che ha fatto un tifo pazzesco trascinando il resto dello stadio, cioè metà Franchi, quello aperto alla gente. Ecco il segreto di una notte fantastica che mancava a Firenze da tempo. La vittoria sulla Lazio non è stata così rotonda come questa sul Milan. Palladino l'ha preparata bene e gestita meglio. Ha scelto una tattica difensiva, accorta, controllando ogni zolla del campo. C'era solo quella strada e lui l'ha battuta. Un 4-2-3-1 che a guardarlo bene pareva un po' un 4-4-2 o un 4-4-1-1, ognuno la legga come vuole perché conta poco o nulla. La chiave sta nelle paratone di De Gea, dal dischetto intanto, con due rigori disinnescati. Ma anche il volo su Leao, la respinta di piede su Abraham e la manata sulla conclusione di Chukwueze. Una gara da 9 in pagella, portato in trionfo alla fine. La chiave si trova anche in Dodò, mai visto così difensore. Ha messo la museruola a Leao prima e Okafor dopo. Non solo: ha trovato il primo rigore e ha fatto un salvataggio sulla linea clamoroso, senza dimenticare un recupero miracoloso sul numero 10 del Milan. Pairetto, disastrosa la sua direzione, lo aveva ammonito in apertura, ma lui non si è fatto condizionare. Adli ha ricamato e ha segnato un gol bellissimo, mentre Kean al netto dei tanti errori, compreso un rigore fallito, ha giocato una partita di cuore, polmoni e spalle... Assist per Gudmundsson e tanta fatica in attacco. Ingenuo quando ha steso Gabbia sul penalty, ma si può perdonare. Passi avanti per Colpani, tanto impegno per Bove, bene Comuzzo e Ranieri in difesa e insomma, tutti, nessuno escluso, sono stati all'altezza. Il Milan non era in serata, ma la Fiorentina ha avuto il merito di fargli una testa come un cestone.
Speriamo che sia nata la Fiorentina di Palladino: di strada da fare ce n'è ancora tanta, ma ora si vedono segnali diversi. Se lo merita anche l'allenatore che era già sulla graticola. Avanti così.
L'incontro al Viola Park tra il presidente Commisso e la sindaca Funaro è stato pacato nei toni, all'insegna di una ritrovata concordia, ma difficile sul piano operativo. Trovare una sintesi tra i desiderata del numero uno viola e le regole della burocrazia italiana, non sarà una passeggiata. La questione è la seguente: Commisso sarebbe forse disposto ad aiutare il comune sul piano economico, per una parte dei fondi che mancano, in cambio naturalmente di una diversa negoziazione per la nuova convenzione e anche per le aree commerciali, ma non avrebbe - così sembra - alcuna intenzione di partecipare al "project financing". Solo che per dialogare pubblico e privato, di esempi ce ne sono a cominciare dal nascituro stadio di Empoli, lo strumento del "project" è necessario. Questo è lo scoglio. Sono a lavoro legali di provata esperienza per cercare una via d'uscita nel reticolo delle norme, ma trovare la soluzione del rebus sarà un'impresa. Commisso ha valide ragioni per sperare in una concessione lunga che però, nel caso del Franchi monumento nazionale, non potrebbe superare i 49 anni di durata. Con un foglio così importante in mano Commisso, in caso di cessione della società, avrebbe una grande carta da calare al tavolo di una eventuale trattativa che al momento, va detto, non è in agenda.
Per accelerare i lavori al Franchi, si renderebbe necessario l'allontanamento della squadra per alcune partite. Così si riuscirebbe a recuperare un po' di tempo. Per questa ragione è tornata a galla l'ipotesi Castellani. Sul tema c'è stato un contatto una settimana fa al Castellani tra Commisso e il vertice della società azzurra. Rocco si è informato e ha sondato se vi fosse la possibilità di battere questa via. Il presidente Corsi sarebbe disponibile, ma la stagione "libera" sarebbe la 24/25 cioè quella in corso, perché nella prossima il Castellani sarà oggetto di una ristrutturazione pesante. Dunque, se la Fiorentina volesse usufruire da subito di questa chance, probabilmente troverebbe la strada in discesa. Da escludere invece lo scenario di qualche partita da giocare all'inizio della stagione 25/26.