IL LIMITE È IL CIELO E NON VI CRUCCIATE SE IGNORANO LA VIOLA

07.11.2024 00:00 di  Stefano Prizio   vedi letture
IL LIMITE È IL CIELO E NON VI CRUCCIATE SE IGNORANO LA VIOLA
FirenzeViola.it

Mentre il mondo guarda alle elezioni politiche più importanti per tutti a causa del ruolo egemonico degli Stati Uniti, dei quali spesso le altre nazioni, Italia tristemente compresa, si trovano ad essere ridotte a colonie. Elezioni in cui ha prevalso, a dispetto di ogni parrucchiere, il repubblicano Trump.

Là in un'isola del Mediterraneo, crocevia tra Est ed Ovest, là nell'isola ancora divisa a causa di un vecchio conflitto tra turchi e greci. Là stasera va in scena un altro capitolo della coppa europea che gioca la Fiorentina.

Poter pensare al calcio di questi tempi  è un privilegio, una fortuna che grazie al Cielo a Firenze abbiamo e di recente con soverchie soddisfazioni. 

La squadra viola in campionato va col vento in poppa oltre ogni più rosea aspettativa. La graduatoria dice quarto posto, coi viola che si sono lasciati dietro avversarie blasonate e temute quali le poco amate Juve, Milan e Roma. 

Con 22 punti ad inizio Novembre il limite delle ambizioni della Fiorentina è il cielo. Anche perchè la squadra di Palladino, oltre a battere avversarie nobili come Milan e Roma, sa vincere, e anche in trasferta, partite sporche come le ultime due a Genova e Torino in cui ha prevalso di corto muso. Sono segnali.

Eppure nell'ambiente dei tifosi si indugia fin troppo su un rammarico antico: l'ostentata indifferenza dei media nazionali nei confronti della Fiorentina. Come detto, niente di nuovo sotto il sole. Gli spazi concessi alla discussione su questa o quella squadra, nelle grandi testate, specie quelle televisive, rispondono a logiche tutte loro. Basate principalmente sui bacini d'utenza e ciò in barba ai meriti sportivi di ciascuna squadra. Ci si aggiunga che Firenze e la Fiorentina non sono mai state particolarmente simpatiche, anche quando la squadra gigliata ha vissuto momenti di gloria e spettacolo. Infatti la Fiorentina, anche quando va molto bene, non è un Chievo qualunque, come quello di tanti anni fa, sorprendente e bello da vedere. Una squadra che destò grandi curiosità, raccolse qualche simpatia, ma senza rompere troppo le scatole. Insomma una squadra innocua. 

La Fiorentina invece è un club di antiche tradizioni. Un club che, sebbene ormai tanto tempo fa, ha dominato il calcio italiano, raccogliendo meno titoli di quanti ne avrebbe meritati, pensiamo al luminoso decennio degli anni '50 del secolo scorso( un titolo, due coppe nazionali e troppi secondi posti). La Fiorentina è pericolosa, i suoi tifosi, fiorentini o meno che siano, sono orgogliosi, ribelli e se dovesse trovare un piazzamento importante, probabilmente  lo toglierà a qualche città con maggiore bacino d'utenza. Del resto le trasmissioni tv si fanno per metterci dentro la pubblicità e la pubblicità è diretta a più gente possibile, come diceva George Orwell la pubblicità è il rumore del mestolo battuto nel trogolo per richiamare i maiali. 

Infine in certi ambienti giornalistici si ignora la Fiorentina per il timore sotteso che vinca e li costringa a parlare di sè. La Fiorentina di questi tempi non sarà amata da molti, ma è temuta. Perciò bando ai crucci, se altri  tacciono della Fiorentina, pazienza, ne parleremo noi. Del resto a Firenze vi sono molti media dedicati alla squadra viola, testate come le nostre ricche di mezzi e professionalità notevoli. 

Infine, anche se si è lontani dall'essere alla fine del percorso, anzi la strada dinanzi è ancora lunga e difficile. Qualcuno merita già menzioni particolari. Intanto Commisso, il quale venuto a mancare il proprio alter ego Barone, ha derogato ad alcune sue convinzioni ed ha messo le decisioni sportive in mano ad uno del mestiere come Daniele Pradè. Riferirsi a Barone può risultare fastidioso, per il destino tragico che ha segnato l'ex dirigente viola. E' fastidioso, ma è onesto. Pradè infatti ha più competenza del suo predecessore, almeno in cose di calcio e la presenza del Dg Ferrari è più discreta e mai invasiva. E' questo che ha consentito a Pradè di costruire, con con autonomia e libertà, la squadra competitiva  che sta facendo così bene. Dopo Commisso e Pradè ci piace nominare il tecnico Palladino, uomo preparato e duttile che sa utilizzare i propri errori come occasione di miglioramento. 

Ma ecco che già giunge l'ora che volge al desìo e a Cipro va di nuovo in scena la Fiorentina e chissà non sia l'occasione, a proposito dell'imparare dai propri errori, che qualcuno che finora non ha fatto molto bene si possa riscattare.