AG. HRISTOV A FV, ESUBERO? NO, È RISORSA E FUTURO DELLA BULGARIA. E CON I VIOLA SPERA...
Dalla Lega Pro alla Nazionale maggiore a volte può essere davvero un attimo. Chiedere per informazioni a Petko Hristov, centrale difensivo classe ’99 che in questi giorni è stato convocato dalla Bulgaria per le prime gare di qualificazioni ai Mondiali del 2022 a suggello di una prima parte di stagione decisamente positiva. Un premio quanto mai meritato per il ventiduenne, oggi alla Pro Vercelli (di cui è diventato in fretta un pilastro) ma ancora di proprietà della Fiorentina, con la quale nella stagione 2017/18 ha raggiunto le finali del torneo di Viareggio e del campionato. Contro l’Italia ha sfiorato per poco la maglia da titolare ma presto arriverà il suo momento, come assicura ai microfoni di Firenzeviola.it il suo manager, Plamen Peychev: “La Bulgaria ha dato un chiaro segnale di volersi ringiovanire e non è un caso che per questa tornata di impegni il ct abbia convocato ben cinque giocatori dell’Under-21, tra cui Petko. Testarlo, però, in una sfida delicata come quella contro l’Italia poteva essere rischioso per cui il tecnico ha preferito puntare sull’esperienza di altri giocatori. Ma già essere in panchina contro gli azzurri, per Hristov e per me, è un traguardo importante”.
Del resto, Peychev, il ct Petrov ha fatto capire di voler puntare presto su Petko…
“Sì, i due si sono parlati anche mesi fa. Hristov rappresenta il futuro della Nazionale bulgara e non è un caso che il commissario tecnico tempo fa sia venuto a Vercelli proprio per studiarlo da vicino. Le prime gare del girone della Bulgaria sono state toste ma nelle prossime sono certo che Petko avrà spazio. Credo sia la naturale conclusione di un percorso eccellente che il mio assistito ha portato avanti in questi anni, iniziando dall’Under-17 per arrivare poi all’Under-19 e sfiorando la qualificazione agli Europei con l’Under-21, nonostante i successi contro corazzate come Polonia e Serbia”.
Quindi non l’ha sorpresa la chiamata della Nazionale A?
“No, assolutamente: il nome di Petko era già chiacchierato quando ancora era uno dei punti di riferimento dell’Under-21. Poi il campionato eccezionale che sta portando avanti a Vercelli lo ha aiutato senz’altro a confermarsi e a mettersi in mostra. Quando se n’è andato da Firenze, Petko avrebbe potuto tornare a giocare nella nella massima serie in Bulgaria ma pur di restare in un calcio più competitivo è rimasto in Italia, in Serie C. So bene che è difficile che i giovani difensori possano aver spazio in Italia ma lui ha sempre lottato e ora si merita i traguardi che sta ottenendo”.
Ha avuto richieste Petko in questo periodo?
“Sì molte. Tanti club importanti di A e di B in Italia si sono interessati. Molti osservatori lo hanno seguito ma noi ovviamente abbiamo un contratto con la Fiorentina e diamo la precedenza ai viola. Aspettiamo di capire cosa vorranno fare in Viale Fanti i dirigenti e poi agiremo di conseguenza. Di una cosa però sono sicuro…”
Prego.
“Che Petko arriverà in Serie A. E ci rimarrà a lungo. Il suo è un percorso naturale e ora come ora sta bruciando le tappe”.
In cosa crede che sia cresciuto più di ogni altra cosa a Vercelli?
“Nelle motivazioni: dovendo lottare per la promozione con la Pro, ha imparato a lottare di più su ogni pallone. E poi, con Modesto, ha trovato il ruolo che più lo esalta maggiormente in campo, ovvero il terzo centrale di destra: il mister gli dà molta libertà di salire con la palla al piede e, mi creda, coprire 50-60 metri di campo quando sei alto 1,93 metri non è affatto facile”.
Un peccato, dunque, che l’anno scorso non abbia potuto fare il ritiro con la prima squadra a Firenze…
“A causa del Covid, l’estate 2020 di Petko è stata rivoluzionata: quando la Fiorentina con Iachini ha iniziato il preritiro, lui era in Nazionale Under-21 e quando è tornato in Italia ha dovuto osservare una quarantena di 14 giorni. Ecco perché non ha potuto aggregarsi ai viola. Speriamo però che in estate possa andare a Moena e che il nuovo tecnico viola possa accorgersi di lui”.
Le ha dato fastidio sentir dire in questi anni che Hristov è un “esubero” della precedente gestione sportiva della Fiorentina?
“Ma quale esubero, Petko è una risorsa. Chi dice che lui sia un esubero vuol dire che non conosce il calciatore e non ha notato i progressi che ha fatto in queste stagioni. Lo vedrete, presto si rivelerà un investimento importante da parte della Fiorentina”.
La salutiamo, Peychev, chiedendole qualcosa su Krastev, un altro suo assistito: dopo un avvio ottimo con la Primavera viola si è infortunato…
“Purtroppo Dimo è dovuto restare fermo per un mese e mezzo per una botta presa in allenamento dopo la finale di Supercoppa. Ma posso rassicurare tutti, da circa una settimana ha ripreso ad allenarsi in gruppo. Spero di vederlo in campo a breve: lui è sano fisicamente e pronto mentalmente. Confido anche che con la salvezza in tasca, Iachini possa pensare di portarlo più spesso in prima squadra, come già aveva fatto Prandelli in Coppa Italia con l’Inter. Se non si fosse fatto male, penso che in queste settimane sarebbe stato convocato anche dall’Under-21 bulgara”.