CACCAMO (ACF WOMEN'S) A FV, VOGLIO IL BIS AL FRANCHI. FIRENZE, STACCI VICINA
"Sarà spettacolare giocare al Franchi e speriamo davvero che Firenze ci dia una grande mano perché ci serve. Ci confrontiamo con un livello più alto del solito, diverso". Parole di Patrizia Caccamo, esperta attaccante della Fiorentina Women's, che guiderà le sue compagne nella prima, grande partita di Champions League nella storia delle gigliate. L'appello è al pubblico viola, per una spinta in più. FirenzeViola.it vi propone l'intervista realizzata in esclusiva:
L'ultima volta al Franchi c'eravamo lasciati con un gol che aveva spianato la strada per lo Scudetto.
"Spettacolare rigiocare qui di nuovo, dove ci siamo lasciati l'ultima volta. Spero di ripetere la rete che ho fatto l'ultima volta, anche se, sono sincera, il merito è del resto della squadra. Il gol l'hanno fatto anche l'attaccante e il terzino che hanno recuperato palla".
La spinta del Franchi è un fattore in più o può essere anche controproducente?
"La prima volta, quando giocammo lo Scudetto, entrai ed ero completamente frastornata, non capivo dov'ero e cosa stavo facendo. Nel secondo tempo poi si è sentita la spinta, quando ci siamo abituate. Spero venga più gente dell'altra volta, all'appello sto chiamando Firenze e i fiorentini come pubblico. Penso sia importante, abbiamo una maglia viola addosso ed è una partita storica di Champions. Spero che la gente venga allo stadio, abbiamo bisogno della loro spinta".
Avete studiato le avversarie? Che squadra è il Fortuna?
"Sì, abbiamo visto dei video. Loro sono una squadra più veloce, puntano sul fisico, noi siamo tecniche. Speriamo che questo ci aiuti ad avere la meglio. La voglia è quella di tutte le partite ".
La Supercoppa non è andata benissimo. La nuova stagione è cominciata, quanta voglia avete di riconfermarvi e quanto sarà difficile?
"La voglia è tanta, ovviamente. Non è sempre facile, anzi dopo un'annata strepitosa come la scorsa è piuttosto difficile. L'anno scorso abbiamo perso solamente una volta e le abbiamo vinte quasi tutte. La Supercoppa purtroppo è andata male, forse abbiamo sbagliato l'approccio. Non si possono vincere tutte o fare sempre bene e non è andata come speravamo".
Terza stagione per te nella Fiorentina. Come ti stai trovando e cosa ti ha spinto a rimanere?
"Io sono una di cuore, fosse per me non cambierei mai squadra. Firenze mi ha accolto bene e mi sono subito trovata d'accordo con il mister, la società. Mi piace Firenze e lo spirito con cui vive la squadra".
La squadra non è troppo cambiata anche se è arrivata qualche nuova atleta. Quasi tutte straniere: com'è questo nuovo gruppo?
"Le ragazze nuove si stanno ambientando bene, anche se ovviamente con loro faccio un po' più di fatica ad intendermi. Con l'inglese ci litigo un po' (ride, ndr) e loro ancora parlano solo quello. Il gruppo però più o meno come quello dello scorso anno, anche se secondo me avevamo una marcia in più".
Ti senti un po' leader di questa squadra in virtù della tua esperienza? Con quella di domani sono 200 partite nelle varie categorie. Manca solo il gol il Champions tra queste...
"A chi non piacerebbe segnare in Champions League? Sarebbe bello far gol, da attaccante, ma l'importante è la vittoria di tutte. Poi può segnare chiunque. Non mi sento proprio leader, io ho un passato diverso rispetto alle altre: ho fatto il giro largo per arrivare fino a qui. Mi sento parte di un gruppo nel quale tutte sono importanti e possono aggiungere qualcosa. Ma, no, non mi sento una leader e neanche voglio esserlo".
Torniamo un attimo in territorio italiano. Quanto beneficio trae il movimento femminile dall'ingresso delle varie squadre della Serie A maschile?
"Con l'ingresso di Sassuolo, Empoli, Chievo, della Juve, della Fiorentina stessa che ha iniziato questo percorso. Se cresce il livello si cresce a livello di professionismo".
Contro la Juventus, almeno per gli uomini, non è una partita come le altre. Vi sentite pronte?
"So che la Juve non è amata a Firenze e che i tifosi si aspettano una grande partita da parte nostra. Sicuramente sarà così. Comunque penso che se una squadra vince tutti quei campionati un motivo c'è. Che non siano amati è un altro discorso. Se vincessimo sempre noi sarebbe lo stesso. Se una squadra piccola vince con noi vale quanto uno scudetto".
L'obiettivo personale e di squadra?
"Ripeterci. E fare quel gradino in più che è la Champions League. A titolo personale è migliorare le mie prestazioni".