CHIAMATELO BENASSIST. LA VENDETTA VISTA DALL'INTERNO

Marco Benassi ha rivisto granata. No, non è una strana sensazione di malinconia provata dal nuovo centrocampista della Fiorentina. Tutt'altro: non ha appena si è parato di fronte a lui il vecchio Toro che conosceva bene, e del quale era pure capitano, ha indossato le vesti del Torero, mettendo da una parte qualsiasi sentimento in nome della sua nuova squadra, nella quale si sta integrando alla perfezione.

A Mihajlovic saranno venuti gli incubi. Principale fautore del cambio modulo, del declassamento a "terza scelta" - parole sue - e della conseguente fuga, di quello che era in origine il suo capitano, verso lidi più accoglienti. Corvino, che da sempre ha un debole per lui, l'ha portato a Firenze dopo anni di corteggiamento. Dopo qualche sperimentazione iniziale non andata a meglio Pioli l'ha arretrato a terzo di centrocampo, con tanto di passaggio al 4-3-3. Il punto di svolta.

All'interno di una vendetta. Da interno di centrocampo Benassi ha incrementato in maniera paurosa il livello delle sue prestazioni. Tre le partite giocato sotto il nuovo regime del 4-3-3: l'ex Toro ha giocato sempre al centro e non è mai sceso sotto la sufficienza. Di più: nelle ultime due uscite ha gonfiato tutte e due le volte la rete. Nostalgia canaglia avrà pensato Mihajlovic. "Non ho centrocampisti che si inseriscono", aveva già evidenziato il serbo nel pre-gara. Qualcuno sta tornando sui passi?

Chiamatelo Benassist. Oltre ai gol, l'importanza dell'ex centrocampista granata dentro il nuovo sistema gigliato è evidente. Una presenza in più nel settore nevralgico del campo, quello dove solitamente si decidono le partite. Due gol in mezzo a tantissimi assist e servizi vincenti: Benassi è infatti il viola a creare più ultimi passaggi per i compagni. Ben otto fino a qui, con due che si sono tramutati in assist grazie alle reti di Astori a Verona e di Simeone ieri sera.