Morte Beatrice, parlano i figli: "I medici sapevano dei rischi. Il 12 maggio protesteremo a Roma"

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport tratta il tema della morte dell'ex centrocampista della Fiorentina Bruno Beatrice, morto per una leucemia a 39 anni nel 1987. Il sospetto è che la malattia fosse stata causata da una terapia di cura a base di raggi Roentgen o raggi X che gli avevano prescritto e imposto da giocatore della Fiorentina per contrastare una pubalgia cronica. L'inchiesta penale è caduta in prescrizione, così come si è arenato il processo civile. Adesso però qualcosa potrebbe tornare a muoversi in questa vicenda. L'edizione odierna de La Rosea ne ha parlato con i figli di Bruno Claudia e Alessandro. Queste le parole del figlio riguardo alla situazione processuale: "Nel penale, è scattata la prescrizione per l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, per cui erano stati indagati alcuni medici e Carlo Mazzone, l’allenatore della Fiorentina nel 1975-76, la stagione della cura sbagliata. I medici sapevano bene quali fossero i rischi. Quando papà andò a Roma a farsi visitare dal professor Perugia, la riposta fu: “Interrompi subito questo trattamento. Fai dei massaggi e basta, poi valuteremo se operare”. La Fiorentina aveva come obiettivo la Coppa Italia e Beatrice, per l’allenatore, doveva guarire in fretta... Mazzone (scomparso nel 2023,ndr) e papà litigarono, vennero quasi alle mani, in un ritiro a Santa Margherita Ligure. Mio padre si sentì tradito quando gli comunicarono la cessione al Cesena. Nel processo civile il nesso di causalità tra la terapia dei raggi X e la leucemia è stato accertato, ma il giudice ha chiuso il procedimento perché ha detto che non c’erano più testimoni. Del resto, uno dei medici implicati è morto egli stesso di leucemia perché troppo esposto nel tempo a quel macchinario".
Perché la causa civile potrebbe riaprirsi?
"Perché sono emersi degli elementi nuovi. Siamo sostenuti dalla Regione Toscana, dal governatore Giani. Il 12 maggio, a mezzogiorno, protesteremo a Roma davanti al palazzo della Corte di Cassazione, in piazza Cavour. Esporremo lo striscione che di solito la curva Fiesole stende al Franchi di Firenze: “Giustizia per Bruno Beatrice”.Il questore Roberto Massucci ci ha autorizzati. Noi non ce l’abbiamo con la Fiorentina, ma con i medici. Siamo tifosi, andiamo in curva, gli ultras appoggiano la nostra causa. Io ho chiamato Viola una delle mie figlie".
Vostra mamma è stata la prima a collegare i fili, la terapia come causa della malattia
"Nel 1996 trovò un libro, “Cavie umane”, edito da Feltrinelli nel 1971, in cui c’era scritto che i raggi Roentgen potevano provocare leucemie e tumori. Lì capì che i medici non potevano non sapere e andò a parlare coni magistrati. Si ammalò anche lei (non per i raggi, ndr): nel 1999 subì un trapianto di fegato e, caso quasi unico, non ebbe mai una crisi di rigetto. È morta per una polmonite a nostro parere curata male, entrava e usciva dall’ospedale. Anche per lei ci siamo rivolti agli avvocati e vedremo se ci saranno gli elementi per un’azione legale".
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