Da Kean-mania a Kean dipendenza. E ora anche il club punge Palladino
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Scrive la Nazione: Dalla Kean-mania alla Kean-dipendenza, il passo è stato brevissimo. Troppo. Basta riguardare Fiorentina-Como (ammesso che qualcuno ne abbia voglia, vista la prestazione poco esaltante) per capire quanto la squadra di Palladino rischi di dipendere eccessivamente dal suo numero 9.
Senza Kean, la Fiorentina è un’altra squadra, e non solo per i gol che garantisce. La sua assenza pesa enormemente anche dal punto di vista tattico. L’attaccante è il fulcro del gioco viola: palloni alti per lui, inserimenti in profondità per servirlo, cross mirati nella sua direzione. Tutto funziona finché è in campo, ma quando manca, cosa accade? Si è visto contro il Como: la squadra mantiene lo stesso piano di gioco, ma chi lo sostituisce – che sia Kouamé fino a gennaio, Beltrán o Zaniolo – non riesce a incidere. Nessuno ha caratteristiche simili alle sue, e il mancato acquisto di un vice-Kean nel mercato invernale ora pesa. Una scelta condivisa tra società e allenatore, che Palladino ha giustificato pubblicamente.
Ma Fiorentina-Como ha evidenziato anche altre problematiche. Pongracic ha spiegato perché la squadra soffre con le medio-piccole, mentre Pradè ha ribadito che il mercato ha portato rinforzi di valore e che ora servono risultati concreti. Il messaggio è chiaro: Palladino deve trasformare le parole in fatti, per evitare che questa dipendenza da Kean diventi un limite invalicabile. Questo quanto riportato nell'edizione odierna de la Nazione.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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