COR SPORT, Il commento: "Cambiare non deve fare paura"

24.09.2024 08:39 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
COR SPORT, Il commento: "Cambiare non deve fare paura"
FirenzeViola.it

Il noto giornalista Alberto Polverosi sulle colonne del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola ha scritto un editoriale in cui commenta l'entrata in scena di Gudmundsson e le mosse tattiche di Raffaele Palladino. Questo il suo pensiero: "Gudmundsson e la difesa a quattro, prima Gud (la qualità) e poi la linea a quattro (la tattica) sia chiaro, così è cambiata la Fiorentina fra i il primo e il secondo tempo, ha rimontato la Lazio e l’ha battuta al 90'. Questo cambiamento ci riporta indietro a un Empoli di dodici anni fa. Nelle prime 9 giornate di quel campionato gli azzurri non avevano mai vinto. Giocava col 4-2- 3-1. «Poi un giorno, durante una partitella d’allenamento, decisi di cambiare sistema e passammo al rombo, al 4-3-1-2. Vidi la squadra con l’occhio contento, andammo a giocare a Lanciano e vincemmo 3-0», ha raccontato Sarri un po’ di tempo dopo. L’Empoli arrivò quarto in classifica e perse la finale ai playoff col Livorno. [...] Questo racconto deve avere un significato per Raffaele Palladino che rispetto a Sarri ha 25 anni e un po’ di campionati in meno.

Un allenatore non solo non deve aver paura di cambiare, ma deve cambiare quando la squadra non va bene. La Fiorentina è tornata alla linea a quattro alla quale era abituata da un triennio di buoni risultati con Italiano e ha ritrovato finalmente un 10 degno di indossare quel numero. Il cambio tattico della ripresa ha riportato la squadra a casa, l’ha rimessa a suo agio, Dodo ha cominciato a spingere da dietro come fosse indiavolato, Ranieri e Comuzzo hanno difeso bene, anche Gosens, trasformato in terzino sinistro, ha dato un buon contributo. Questo non vuol dire che ora la Fiorentina comincerà a volare, ma intanto ha vinto la sua prima partita. Più della tattica, della strategia, del modulo, conta la qualità dei giocatori. E avere finalmente in squadra Gudmundsson è un’altra cosa".