IL CALCIO E' UN DIVERTIMENTO
La frase non è nuova, anzi... Risale al 17 luglio 2010, quando a Cortina viene svelata la nuova maglia. Con sommo stupore sul petto dei giocatori non c'è lo sponsor (sfilano Jovetic, Ljajic, Frey, Avramov, fino al capitano Gamberini... fateci caso, non n'è rimasto uno) bensì una scritta: "Il calcio è un divertimento". Sulle prime qualche risatina, qualche timido sfottò, poi (a distanza di due anni) vedremo che quella parola "divertimento" sarà alla base della rinascita viola. Già... divertimento. Quelli di buona memoria ricorderanno essere una delle tre "D" promulgate da Diego Della Valle. Era un venerdì 6 marzo, il giorno dopo la Fiorentina di Delio Rossi avrebbe affrontato il Milan a San Siro per una partita da dentro o fuori. Diego Della Valle operò il blitz nel ritiro viola e disse: "Dignità, dovere e divertimento, è la regola che dovete seguire". Parole pesanti, come macigni, che sortirono l'effetto voluto. Il giorno dopo la Fiorentina batte il Milan, estromette i rossoneri dalla lotta scudetto ma sopratutto salva la stagione viola. Divertimento dunque, una parola, un concetto che in viale Fanti ricorre ciclicamente, e che da quest'anno diventa un manifesto d'intenti.
MONTELLA IN PRIMIS - Beninteso, le prove sono state fatte (e bene) l'anno scorso. La Fiorentina ha stupito e meravigliato mostrando il miglior calcio del campionato. 70 gol all'attivo, quarto posto finale, addirittura terzo al netto degli arbitraggi. Ne ha parlato il sito dell'Uefa, ne hanno parlato in Spagna (non a caso i giocatori spagnoli vogliono venire tutti a Firenze), ne ha parlato Blatter nell'ultimo incontro avuto con Andrea Della Valle. Un coro unanime, la Fiorentina è un esempio da seguire, dentro e fuori dal campo. Quest'anno si replica, se possibile con più forza, con più convinzione. E non a caso Vincenzo Montella, all'indomani del suo rinnovo di contratto ha ammesso: "Sono rimasto perchè la società non mi ha chiesto di vincere, ma di divertire. Già lo scorso anno è andata bene, vediamo di migliorare". Non fa una piega. "Se poi, oltre a divertire si vincesse anche qualcosa" aggiunge il tifoso comune... Ma tant'è, divertimento a tutti i costi, più o meno come faceva l'aeroplanino quando giocava. Lo hanno capito Giuseppe Rossi, Mario Gomez, Joaquin... Non lo ha capito Ljajic, peggio per lui. L'anno prossimo ci sono i mondiali, e tutti ci vogliono partecipare. Meglio farlo divertendosi.
ANDREA DIXIT - "Stefano ci guarda e si diverte a vedere la Fiorentina", parola di ADV. Stefano (ovviamente) è Stefano Borgonovo, lui sì che ci ha fatto divertire. Lui e l'altro 50% della B2... Roberto Baggio. La stagione '88-'89 resterà negli annali, guidati dal rettore di Torsby (Sven Goran Eriksson), i viola sparsero simpatia e divertimento. In ogni campo, in ogni stadio. E non abbiamo dubbi che, da buon intenditore, Stefano continui a guardare (del resto, la sua adesso, è una posizione alta e privilegiata) e a divertirsi. Giuseppe Rossi lo può in qualche modo ricordare: agile, tecnico, scattante... proprio come lui. Mario Gomez potrebbe ricordare Van Basten, col quale Stefano vinse una Champions League. Insomma ci siamo capiti, il calcio è un divertimento. E per una volta siamo tutti d'accordo.