LA CADUTA DEGLI DEI
Lo riconosciamo, dopo un'annata simile... un titolo così fa un po' strano. Ma come? Non è bastato un quarto posto (terzo, al netto degli arbitraggi), non sono bastati 70 punti, 9 vittorie in trasferta, il secondo attacco del campionato, non è servito aver espresso il miglior gioco di tutta la serie A? E allora dopo tutto questo... quale caduta ci potrà mai essere? In teoria è tutto giusto. Nella stagione viola non ci sono colpevoli, solo protagonisti, solo grandi attori. In pratica vediamo come bastino pochi secondi perchè le cose cambino, perchè in un attimo si passi dalle stelle alle stalle. Perchè, ad esempio, David Pizarro si trasformi da idolo della "Fiesole" a riprovevole mercenario venduto al dio denaro. E Facundo Roncaglia? Da icona del rinascimento viola a mera plusvalenza relegata ai margini della panchina. Per non parlare di Luca Toni, sei mesi da fenomeno e sei mesi da figurina Panini. Fino a Stevan Jovetic... da "top-player" a vice-Ljajic. A proposito, c'è anche chi invece ha fatto il percorso contrario: Adem Ljajic...appunto. Ricordate cosa dicevamo prima di quel fatidico Fiorentina-Inter del 17 febbraio 2013? Ljajic soprammobile, Ljajic giocatore di calcetto, Ljajic che mangiava Nutella e giocava alla Play-Station. Insomma Ljajic che non avrebbe sfondato, al massimo andava bene per squadre come il Torino, come il Bologna, come la Sampdoria (prima dell'avvento di Delio Rossi... ovviamente). Oggi Ljajic è l'oggetto del desiderio di mezza serie A, di certo lo è di Andrea Della Valle che se lo coccola come e più di Jovetic.
PIZARRO, TU QUOQUE? Siamo sinceri, lo spunto per fare queste riflessioni ce lo ha dato proprio il "Pek". Lungi da noi emettere sentenze, e poi che ci volete fare? Noi (un pochino...) crediamo ancora alla buona fede del cileno, alla delusione, alla frustrazione dovuta al sistema calcio Italia che affossa il merito ed esalta il potere. Però caro Pizarro, che vuol dire... "voglio giocare ancora ai massimi livelli"? Una squadra che ti mette accanto Aquilani, Borja Valero, Ljajic, Giuseppe Rossi, Jovetic... secondo te a che livello è? Oppure il livello è dato dal numero di zeri scritto sul bonifico? E poi, ti ricordi i pochi minuti giocati la scorsa stagione al Manchester City? Ricordi che eri ormai un ex giocatore, e che per questo devi ringraziare Firenze e la Fiorentina? Lo sappiamo, la riconoscenza non è di questo mondo, e tantomeno del mondo del calcio, ma c'è modo e modo... E allora, non prendiamoci in giro caro Pek: prendi un microfono, magari compra una pagina di giornale e urla: "Cari tifosi viola me ne vado. Perchè? Mi hanno offerto 5 milioni netti a stagione, voi che fareste?" Oppure ancora meglio... "Ragazzi, in Italia ci stanno prendendo in giro, vincono sempre gli stessi, è già tutto deciso. Io non ci sto più..." Ecco, queste erano le parole che avremmo voluto sentire, leggere. E invece anche tu, caro Pek, ti nascondi dietro un procuratore... Ecco perchè sei un "dio" che cade, e cade fragorosamente.
IN PRINCIPIO FU FACUNDO... A lui dobbiamo dire solo grazie. Con il suo ghigno, la sua grinta, la sua somiglianza con Passarella (per espressione, nazionalità...) Facundo ha riempito le prime giornate della stagione viola. Quando ancora non c'era nulla, quando Montella aveva gli uomini contati, quando nomi come Borja, Aquilani, Pizarro erano solo fantastiche invenzioni, Facundo popolava i social network con i suoi... "Quando Facundo..." Poi l'inizio del campionato, la Fiorentina che va, che difende, Prandelli (si dice) lo tiene d'occhio... Fino al 6 gennaio, con la tragicomica sconfitta casalinga col Pescara. Arriva l'errore sul raddoppio di Celik, ed il "dio Facundo" comincia a cadere. Montella non lo vede più, passa alla difesa a quattro (indigesta per l'argentino), ed il "dio Facundo" cade definitamente. Oggi Roncaglia è nella lista dei partenti, lo vuole lo Zenit, di certo non lo vuole più la Fiorentina. Solo pochi mesi fa... chi l'avrebbe mai detto?
TONI E JOVETIC, TEMPO SCADUTO - Poche parole per la coppia d'attacco del girone d'andata, caduta in disgrazia nel girone di ritorno. Per motivi diversi, entrambi erano gli eroi della nuova Fiorentina: il primo rivitalizzato dalla cura Montella, sembrava tornato ai fasti del 2006. Il secondo, 5 gol nelle prime 4 giornate, sembrava davvero il top-player pronosticato alla vigilia. E tutti ringraziavano Andrea Della Valle per averlo trattenuto, per averlo convinto del nuovo progetto Fiorentina. Poi, anche per loro, la caduta degli Dei: Luca si ferma al 3 febbraio, gol in Fiorentina-Parma, per poi riprendere il 12 maggio in Fiorentina-Torino. 4 mesi di digiuno, tanta panchina, l'immagine del giocatore finito che torna prepotente. Jovetic, invece, naufraga nelle sue incertezze, nelle sue paure, nelle sirene incantatrici degli altrui contratti, degli altrui ingaggi... e si perde senza mai ritrovarsi. Oggi Andrea gli ha dato il benservito, e noi accettiamo di buon grado. Per lui altro che caduta, un tonfo clamoroso. Per fortuna lo stesso Andrea ci ha rassicurato, ha promesso investimenti, ha promesso divertimento. Lui è davvero l'unico dio viola che deve restare in piedi, tutto il resto... è noia.