SENTI CHI (S)PARLA...

28.01.2014 01:33 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
SENTI CHI (S)PARLA...

Sembra impossibile, ma c'è chi ha fatto peggio del signor Tommasi. Ci riferiamo ai parolai del giorno dopo, a chi è stato chiamato a commentare e/o giustificare (criticare? Giammai!) i fatti di Fiorentina-Genoa. Eh già perchè, se l'arbitro di Bassano del Grappa può accampare la trance agonistica, l'incapacità sua e dei suoi collaboratori, i vari Braschi, Nicchi, Gasperini e Antonelli, avevano tutto il tempo di contare fino a dieci... poi parlare. E non sparlare, come invece hanno fatto. E come diceva Moretti in Palombella Rossa (film del 1989)... "Ma come parla? Le parole sono importanti: chi parla male, pensa male". Insomma, Nanni Moretti aveva capito tutto con 15 anni d'anticipo. Il problema, oltre che nei concetti, sta nella testa, nel pensiero di ognuno di loro.

SITUAZIONI AL LIMITE - E' la nuova parola d'ordine, che vuol dire tutto o nulla. Di certo significa una sonora presa di giro per la Fiorentina, per i Della Valle, per i tifosi. "Ieri è stata complessivamente una buona giornata - ha detto lo stesso Braschi - con otto partite importanti e arbitraggi molto precisi, tranne due gare un po' più strane. Fiorentina-Genoa è stata la più complicata, piena di situazioni al limite. Rigore concesso o meno, fuorigioco di una scarpa..." Appunto di una scarpa, quindi in fuorigioco. Gli fa eco Gasperini che (anche lui) parla di episodi al limite e contesta il rigore per i viola, adombrando il prevalere dell'esperienza di Ambrosini sull'ingenuità di Antonelli. Sullo sfondo il quarto gol di Aquilani, annullato ma palesemente regolare. O anche quello era al limite? E allora per entrambi: non era meglio parlare di errori? Magari dovuti alla casualità, alla sfortuna (nessuno pretende si parli di malafede), invece che arrampicarsi sugli specchi? A sublimare il tutto il presidente degli arbitri Marcello Nicchi: "E' stata un'occasione importante per confrontarci - dice a margine dell'incontro tra arbitri, allenatori e capitani. Siamo qui per spiegare gli errori, ma per ogni errore c'è una spiegazione, una motivazione". Complimenti, Lapalisse sarebbe stato fiero di lui. Sulle eventuali motivazioni per errori come quelli di ieri beh... stendiamo un velo pietoso".

OSCAR A BANTI - Domenica scorsa, pochi minuti dopo l'intervento killer di Spolli su Matos avanzammo dei dubbi che sarebbe stata chiesta/ammessa la prova televisiva. Siamo stati buoni profeti. Certo, mai avremmo previsto la risposta del signor Banti di Livorno, interpellato sulla gestione della famosa "scarpata". Ho visto tutto, ma ho ritenuto l'intervento di Spolli involontario. Una conseguenza dell'azione di gioco. Questa (parola più parola meno) la motivazione dell'arbitro livornese che annulla la possibilità di ricorrere alla prova televisiva. Beh, ogni commento è superfluo. Resta lo stupore (e anche qualcosa di peggio) davanti a chi nega l'evidenza.

CESARE, PERCHE? Chiudiamo con Cesare Prandelli. Non abbiamo mai nascosto la nostra ammirazione, umana e professionale, per il CT della nazionale. Eccezion fatta che sul caso Balotelli, in ogni sua forma e manifestazione. Cesare ci è cascato ancora, e con lui il degno compare Abete. Balotelli infrange il codice etico a Cagliari, e i due lo scusano, lo giustificano. Prandelli si spinge a dire che... "Mario va capito, Mario è un emotivo, Mario ha bisogno di amore". Conosciamo Prandelli, e queste cose non può averle pensate. Non può! Crediamo lo faccia "pro domo sua", che stia proteggendo la sua creatura, il solo ed unico capitale tecnico (insieme a Pepito Rossi) della nazionale italiana. A pochi mesi dai mondiali. Come si dice a Firenze... Cesare "fa il suo". Peccato stia facendo la cosa sbagliata.