THE DAY AFTER
La cosa più deprimente è aver trascorso tutta la giornata di ieri a parlare di Calvarese e Massimo Mauro. Purtroppo temiamo che non sarà l'ultima. Altra cosa deprimente (o preoccupante, a seconda dei punti di vista) è il consueto "buonismo" praticato dai Della Valle, all'indomani dell'ennesimo sgarbo. Per carità, padronissimi del loro comportamento, ma visti i recenti risultati avremmo cambiato strategia. Così... "per vedere di nascosto l'effetto che fa". Terzo elemento, che aggiunge depressione a depressione, la consapevolezza che niente e nessuno cambierà. Nonostante tutto. Che la Fiorentina continuerà ad illudere e illudersi, a figurare come una splendida incompiuta. Si proseguirà col cartellino viola, col "fair play", si andrà avanti a scrivere "il calcio è un divertimento", a recitare "male non fare, paura non avere". Fino all'arrivo del Calvarese di turno. E di nuovo i tifosi annuseranno il profumo della vittoria, per poi assaporare il gusto amaro della sconfitta, dell'ingiustizia. E si andrà avanti così, per la gioia di Sky, di Massimo Mauro, per la gioia di tutti. Perchè alla fine, il dubbio che questo "giochino" vada bene (a tutti) così com'è, sorge spontaneo. Anzi prende forza, si fa strada prepotentemente. Altrimenti, perchè non provare a cambiarlo?
CALCIO? NO GRAZIE - Piccolo passo indietro. Nella giornata di ieri avremmo voluto parlare di calcio, nel bene e nel male. Avremmo voluto (per l'ennesima volta) magnificare Juan Cuadrado, uno dei pochi fuoriclasse del campionato italiano. Vedendo giocare il colombiano abbiamo la sensazione di tornare bambini, per la gioia che trasmette, per la genuinità del gesto tecnico, per il suo cadere e rialzarsi senza protestare (anche lui, fino all'arrivo di Calvarese). Perchè Cuadrado non ha creste, non ha tatuaggi, perchè abita con la mamma e la sorella. Perchè quando ingrana la quarta sembra "Bip-Bip", gli avversari tanti Wyle Coyote, e le gambe si trasformano in un vorticoso mulinello. Avremmo voluto magnificare Giuseppe Rossi, capace di far reparto da solo: Davide contro Golia, in attesa del gigante Mario Gomez. Avremmo voluto, altresì, parlare del vice-Gomez... che non c'è. Del vice-Gonzalo... che non c'è. Delle alternative Iakovenko, Wolski, Ilicic... che non ci sono. Di Pizarro ed Aquilani... che non ci sono più. Del tiki-taka, che ancora ci sarebbe... ahimè più lento, più macchinoso dell'anno scorso. Insomma, ci sarebbe stato da parlare e da discutere, rigorosamente di calcio. Fino all'arrivo di Calvarese e Massimo Mauro.
E ORA? Recita il "Sabatini-Coletti": Day after, giorno dopo, inteso come momento in cui una catastrofe si rivela in tutta la sua portata. Un neologismo, dunque, che prende spunto dal film di Nicholas Meyer del 1983. Con le dovute proporzioni, Calvarese è stato una sorta di fungo atomico per la Fiorentina. Le cui conseguenze saranno da valutare, da metabolizzare. Per ora c'è un punto perso, la tranquillità perduta, oltre a Cuadrado assente contro il Milan domani a San Siro. Se non è una catastrofe, poco ci manca. Guardando al futuro, però, ci interessa come ripartire. Montella predica calma e gesso, ADV sciorina signorilità e misura (lo abbiamo detto, anche troppa per i nostri gusti), Pradè tradisce nervosismo ed incredulità. La tifoseria, invece, non ne può più. I calciatori? Beh, lo scopriremo solo giocando. Tra poche ore, contro il Milan.