JUVENTUS-FIORENTINA, I MIGLIORI ATTORI NON PROTAGONISTI...
Juventus-Fiorentina non è solo Chiarugi e Maraschi, che l'11 maggio 1969 regalarono a Firenze il secondo scudetto. Non è solo Daniel Passarella che nel 1985 firmò un incredibile 2-1 al "Comunale" di Torino, trionfo visto da pochi intimi a causa di uno sciopero della Rai (eh già, a quei tempi c'era solo la Rai...) Non è solo Roberto Baggio e Alberto Di Chiara, protagonisti del 2-1 del 15 maggio 1988. O ancora... non è solo la triade (nell'accezione positiva) Gobbi, Papa Waigo, Osvaldo, che schiantò al 94' la Juventus di Ranieri il 2 marzo 2008. Proprio quell'Osvaldo che ci troveremo di fronte tra poche ore allo Juventus Stadium. No, Juventus-Fiorentina è di più, molto di più. Avrete notato come abbiamo citato i marcatori delle ultime 4 vittorie della Fiorentina sotto la Mole, sponda bianconera. In verità c'erano state anche le vittorie del 19 gennaio 1941 (3-2, Magherini, Menti II ed autorete di Varglien II), e quella del 2 ottobre 1955 (4-0, Montuori, doppietta di Virgili, Magnini) nell'anno del primo scudetto. Ci mancherebbe, massima stima e gratitudine per tutti loro. La nostra intenzione è ricordare, dare risalto anche alle seconde linee, che però contro i bianconeri sono risultati decisivi. Che hanno vissuto sei quarti d'ora da leoni, una sorta di oscar per gli attori non protagonisti. E del resto il momento è propizio, personaggi forse dimenticati, allo stesso tempo parte attiva e vincente della "Grande bellezza" della storia viola.
Il primo che ci viene in mente è Giuliano Sarti, che l'11 maggio del 1969 era in panchina. Sulla panchina della Juventus. Giuliano viveva le ultime stagioni di una gloriosa carriera, divisa tra Fiorentina ed Inter, e nel giorno della conquista matematica del secondo tricolore viola si trovò ad esultare per i gol di Chiarugi e Maraschi. Qualcuno accanto a lui ebbe da ridire, ma come si suol dire... al cuor non si comanda.
Il 19 gennaio 1975, una giovane Fiorentina allenata dal "vecchio" Nereo Rocco gioca contro la Juve di Carletto Parola. Quella Juve vincerà lo scudetto (anche se, nel ritorno, a Firenze perderà 4-1) ma quel giorno si fermò davanti ad un carneade, di nome Massimo Mattolini. Curiosa la storia del famoso "saponetta": quell'anno collezionò 5 presenze (tre dall'inizio, due da subentrante al titolare Superchi) per un totale di 281 minuti. Ebbene Mattolini riuscì a non prendere mai gol, vincendo 4 di quelle 5 partite. L'impresa più bella fu senza dubbio contro la Juventus, per assurdo l'unica volta che Mattolini non colse i due punti. Di certo un pari in casa della futura squadra campione d'Italia valeva come e più di una vittoria. Soprattutto se a metà ripresa pari un rigore a "Flipper" Damiani, un rigore decisivo. Quello Juventus-Fiorentina finì 0-0, e tutti i giornali parlarono di quel ragazzo dinoccolato, già scarsocrinito, che per un giorno fermò la corsa dei bianconeri. Due anni dopo Mattolini fu promosso titolare da Mazzone, pur restando un personaggio di secondo piano. Ma quel giorno al "Comunale", altro che Oscar...
Lo abbiamo detto, quel 28 aprile 1985 in pochi si accorsero della vittoria viola. La Rai in sciopero, Tele +, Stream, Sky, Mediaset erano di là da venire, e l'impresa passò quasi inosservata. Come la prodezza di Luca Cecconi, che al 37' pareggiò il vantaggio iniziale dei bianconeri firmato da Briaschi. Discesa di Massaro, passaggio filtrante per Luca, destro incrociato e Bodini è battuto. Quel giorno, in campo, c'era anche Prandelli, che entrò al 67' al posto di Koetting. Eh sì, nella Juve ha giocato anche uno con un nome simile... Insomma fu un peccato, perchè Luca Cecconi, toscano di Fucecchio classe '64, nella Fiorentina allenata da Vincenzo Guerini aveva vinto un campionato Primavera ed un Viareggio nel 1982. Era una grande promessa, ed in carriera ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Certo se vai a Pisa, a Bologna, Luca Cecconi è ancora qualcuno. Meno, molto meno a Firenze, dove in pochi ricordano il gol realizzato alla Juve in quel 28 aprile 1985. Maledetto sciopero...